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Io, Armando Spataro e Abu Omar. La verità vera/3
Ed eccoci infine al c) mio preteso silenzio attuale. Premessa: ora sono sottosegretario all’Università. E di norma sono chiamato a occuparmi (come tutti) della mia materia senza fare invasioni di campo. Certo posso esprimere pareri su altre questioni generali e specifiche, ma non posso intervenire su atti del governo che siano fuori dalle mie competenze. Né ho una sede per partecipare a una discussione collettiva. Come è noto, i sottosegretari non partecipano al consiglio dei ministri. Se si pensa che questa sia una motivazione pretestuosa, vi trascrivo il testo spedito a un amico che mi chiedeva di firmare un appello contro Putin in memoria di Anna Politkovskaja. Eccolo: “Caro Andrea, grazie per avere pensato a ma per questo appello. Purtroppo non posso firmarlo, essendo io un membro del governo e avendo dei doveri verso chi rappresenta la politica estera nazionale. La foto di Anna Politkovkaja è da allora sulla mia scrivania ministeriale insieme a quella di Falcone e Borsellino e quindi puoi capire quanto mi pesi questa rinuncia. Ti assicuro però che parteciperò alle manifestazioni in suo ricordo in occasione dell’anniversario. Fammi sapere e, senza dichiarazioni ufficiali ma con presenza visibile e rivendicata, ci sarò”.
Capisco che i diritti umani sono stati lesi, mi preoccupa e mi inquieta il fatto che ci sia un documento votato dal parlamento europeo che condanna gli Stati che hanno aiutato in pratiche antiumanitarie gli Stati Uniti”. E sull’”Unità” del 20 febbraio ho scritto, riferendomi alla celebre materia dell’interrogazione: “Per essere chiari: sulla questione specifica di Milano non ho cambiato idea. Anzi credo che, al di là delle valutazioni che farà il governo nei luoghi deputati, si debba comunque ringraziare la magistratura milanese per avere voluto affermare (almeno nei limiti delle sue competenze) il primato delle leggi sul suolo italiano verso chiunque”.
Chiaro? Ecco. Dopodiché, pur con questi vincoli istituzionali, sulla vicenda di Abu Omar e della procura di Milano, non ho comunque taciuto. Lo scorso 31 gennaio sul mio Blog (visitato ogni settimana da migliaia di lettori) ho scritto sotto il titolo “Grazie Armando”: “Ho solo potuto misurare da lontano gli sforzi (enormi) che Spataro e altri magistrati hanno compiuto per fare luce su una vicenda che chiama in causa molti princìpi e valori. Bene, credo che dobbiamo essergli tutti grati, perché in ogni caso la legge va fatta osservare, e fino al massimo livello. Ed è un bene per l’Italia che ci siano magistrati (starei per dire uomini) così”. Sulla “Stampa” del 17 febbraio scorso ho poi dichiarato, a proposito del conflitto di attribuzione dei poteri sollevato dal governo contro la procura di Milano per il segreto di Stato: “Mi piacerebbe che il segreto di Stato su queste cose non ci fosse.
Morale uno: come membro del governo incompetente sulla materia mi sono comunque espresso, pur trattandosi di un argomento per prassi blindato, come quello dei servizi segreti (altro che coperti e allineati…). Morale due: se bisogna misurare il mio impegno sul tema, esso è stato semmai maggiore dopo essere andato al governo che prima, quando ero parlamentare di opposizione. Dove diavolo è il voltagabbana? E perché Armando Spataro ha deciso di farmi bersaglio di questa denigrazione? Posso chiedere a chi ha a cuore la verità dei fatti di fare girare questo post?
Nando
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