Intercettazioni. Il fascino del quartierino

Mah…Ci sarà, probabilmente c’è, l’assalto mediatico ai Ds, il gusto mai sopito di incastrare D’Alema. Ci sarà un po’ di cattiveria, di voglia sciacallesca di razzolare nei rifiuti. Però, a parte ogni disputa sulla legittimità della pubblicazione degli atti giudiziari relativi ai politici nella famigerata vicenda Bpl-Bnl-Unipol, a parte questo, dicevo, qualche riflessione va pur fatta. Una riflessione vera. Perché le intercettazioni parlano; e non di fatti privati, dei quali non me ne potrebbe importare di meno. Ma di fatti politici. Per dirla tutta: a me che uno come Stefano Ricucci abbia trovato appoggio, come si legge, sia da destra sia da sinistra, che sia stato “sdoganato” da Fassino, che inviti Latorre alla sua festa dove ci saranno “tutti” (tutti chi? chi fissa i confini del mondo che conta?), mi mette a disagio. Una cosa emerge infatti con assoluta certezza. Qui qualsiasi immobiliarista arricchitosi chissà come in una manciata d’anni può mettersi a fare le strategie del paese fianco a fianco con chi rappresenta milioni di cittadini che, con tutte le loro possibili debolezze morali, coltivano comunque l’idea di un mondo più giusto e più pulito. Ricucci come il filo, come l’”uomo nuovo”, che tiene insieme destra e sinistra in Italia…Oh, dico, ma ci rendiamo conto? Senza contare Fiorani che ammonisce il gruppo di amici (i furbetti del quartierino) a essere grati alla sinistra. E poi quel fatto -oggi chiuso nel dimenticatoio a doppia mandata- che tutta la vicenda avesse tra le sue poste anche il controllo del “Corriere”: ecco, c’è da chiedersi, ma che prezzi si è disposti a pagare per avere più potere nelle banche e più potere nella stampa?

Dunque non mi indigna il “facci sognare”, che può anche essere scherzoso e autoironico. Non mi indigna Fassino che si informa con Consorte, come è comprensibile che faccia un segretario di partito che si sente vicino al mondo cooperativo. Sono le scelte che traspaiono, le frequentazioni, le spregiudicatezze o i dilettantismi devastanti, a farmi chiedere quanto ci metteremo a diventare forza di governo vera. A farmi chiedere perché agli occhi dell’opinione pubblica dobbiamo pagare, contemporaneamente (pensa te il capolavoro..), il prezzo del radicalismo ideologico alternativo e il prezzo del pascolare sugli stessi paludosi terreni dell’avversario. Troppo diversi e troppo uguali insieme. Questo vien da pensare. Al di là della privacy, degli avvocati che “girano” gli atti clandestinamente e delle litanie contro la “spazzatura”.

Leave a Reply

Next ArticleDiaz, le false verità. La domenica io vidi questo