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Giornalista turca versus Italia. Bene brava bis
Ah, che bellala Turchia quando parla con la voce di Yasemin Taskin. Taskin è la corrispondente dall’Italia del giornale turco "Sabah" oltre che della rete televisiva Atv. E ha scritto uno splendido editoriale per l’"Internazionale" (sia sempre reso onore al merito) sullo stato morale del paese, inteso come il nostro, l’Italia. Cogliendo bene lo stato di incattivimento e rancorosità sociale in cui stiamo precipitando, questa giornalista scrive parole che mi sembrano sacrosante a proposito degli stranieri che delinquono. Eccole. "Se l’Italia è senza regole non è colpa degli stranieri. Se ci sono delle regole e vengono rispettate, allora lo faranno anche gli stranieri. Altrimenti anche gli ospiti approfitteranno della giungla. Vale sia per le leggi scritte sia per quelle non scritte". E aggiunge la Taskin : "In un paese in cui va di moda aggirare le regole, è difficile capire chi si stupisce quando a farlo sono gli stranieri. Ma in fondo è l’idea provinciale del ‘qui sono a casa mia e faccio come mi pare, gli altri no’ a far sì che venga dato il cattivo esempio".
Oh…Dopo tanto elogio mi è difficile dire che questo è esattamente quello che penso dacché abbiamo iniziato a lamentare una certa abitudine di molti nuovi arrivati in Italia a non rispettare le regole. A partire dalle cose piccole. In altri paesi la propensione a sfidare le leggi è minore e certe scene sono impensabili. Per il semplice fatto che sono impensabili per tutti. Così ha parlato l’inviata dalla Turchia, un paese che abbiamo molti problemi ad accettare in Europa, per problemi che, lo ammetto, non sono bazzecole. Ma, come dice giustamente Michele Serra,la Polonia ci pone forse problemi minori, con i gemelli Kaczynski e la loro idea di Europa? Meglio la Turchia o la Polonia ? Il fatto è che -salve alcune rare decisioni radicali- ogni cosa va fatta gradualmente. Anche l’allargamento dell’Unione Europea avrebbe meritato qualche prudenza in più. E questa è la convinzione che mi guida nella mia attività di governo. A correre troppo, anche a fare subito quel che ci piace di più, ci sono sempre le controindicazioni. Che a volte sono temibili. Il mondo purtroppo, quando lo vogliamo cambiare, ce lo troviamo fatto in un certo modo. A proposito di mondo da cambiare: giovedì il progetto "Ethicamente" sfiderà le abitudini e le incrostazioni della vita universitaria. Con l’associazione dei dottori e dottorandi di ricerca si parlerà al ministero (presente il ministro) dell’etica della carriera in università. Non verranno subito fuori delle ricette. Almeno credo. Ma è importante che il problema venga posto ufficialmente lì, al ministero. Se no che etica delle professioni, che etica pubblica, si potrà insegnare dalle cattedre universitarie?
(P.S. Auguri piccolo grande Charles! Oggi è il giorno che il mondo conobbe per la prima volta un suo futuro cittadino…Aveva i capelli colore dell’oro e due braccine forti da sollevarsi per aria già a due giorni…)
Nando
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