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DELITTO IMPERFETTO. Il generale, la mafia, la società italiana
E’ in libreria la nuova edizione di Delitto Imperfetto (Melampo)
Questo libro venne scritto nel 1984 per raccontare, prima dei grandi processi, quel che era accaduto. O almeno quel che era accaduto sotto gli occhi dell’opinione pubblica e che quasi tutti fingevano di non avere visto. Sottoposto a una ferrea censura televisiva, Delitto imperfetto ebbe uno straordinario successo di pubblico. Ancora oggi esso ha il valore del documento umano e civile capace di svelare, attraverso uno sconvolgente affresco d’epoca, i meccanismi della complicità morale e culturale. E di spiegare ai più giovani un pezzo cruciale della storia nazionale.
"Se è vero che esiste un potere, questo potere è solo quello dello Stato, delle sue istituzioni e delle sue leggi; non possiamo oltre delegare questo potere né ai prevaricatori, né ai prepotenti né ai disonesti”.
“Potere può essere un sostantivo nel nostro vocabolario ma è anche un verbo.
Poter convivere, potere essere sereni, poter guardare in faccia l’interlocutore senza abbassare gli occhi, poter ridere, poter parlare, poter sentire, poter guardare in viso i nostri figli e i figli dei nostri figli senza avere la sensazione di doverci rimproverare qualcosa, poter guardare ai giovani per trasmettere loro una vita fatta di sacrifici, di rinunzie, ma di pulizia; poter sentirci tutti uniti in una convivenza che non può restare vittima di chi prevarica, di chi attraverso il potere lucra”.
Carlo Alberto dalla Chiesa. Dal primo discorso pubblico come prefetto di Palermo, 1 maggio 1982
Nando
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