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Finlandia tour/3. Qui non fanno come a Brera
Lo ammetto, queste zanzare finlandesi sono davvero temibili. Sono astutissime, serpentine, oserei dire che hanno una mentalità strategica. Sanno che sono arrivato a Helsinki e invece di manifestarsi subito se ne stanno acquattate, nascoste, pronte a scatenarsi d’improvviso con micidiale attacco proditorio. Oggi a Brunnsparken, nel lembo meridionale della città, vicino al delizioso caffè Ursula che si affaccia sul golfo di Finlandia, ho provato a farle uscire allo scoperto. Mi sono addentrato per il parco, deciso a stanarle. Le ho anche sfidate ad alta voce. Ma loro niente, non si sono fatte vedere. Evidentemente temporeggiano, le maledette. E si preparano scientificamente a colpirmi. Intanto, però, giro la boa del secondo giorno pieno a Helsinki senza essere stato travolto dall’ invincibile armata nemica.
E allora ne approfitterò per dirvi che cosa ho visto nell’imminenza dell’attacco che mi soverchierà. Ho visto un commerciante ambulante al mercato di Kuappatori (quello del porto, straripante di frutti di bosco) vendere da una barca le sue patate. Le patate da una barca? Incredibile, lo so, ma si vede che lui le coltiva nel suo orto in una delle tante isole che circondano la città e poi arriva al molo per tirar su qualche euro, come nell’economia medievale. Poi ho visto masse di finlandesi semiignudi prendere splendidamente il sole nei giardini e nei parchi, anche nel parco appena davanti al cimitero dei soldati morti nella seconda guerra mondiale. Qui ciò che non danneggia (e non rischia di danneggiare, per riprendere la folle polemica di Ostellino sui limiti di velocità) è consentito. Per non essere troppo apologetico dirò anche che ho provato un piccolo orrore sentendo che alcune vie sono letteralmente impregnate dell’ odore di salmone. Ma aggiungerò pure che ho provato una gioia sottile nel sapere che qui la casa degli studenti è di proprietà degli studenti, chissà che bisognerà fare in Italia per arrivarci. Ho incontrato con piacere all’ora di pranzo lungo il porto -più elegante di tutti- il consigliere della nostra ambasciata Giorgio Taborri, un giovane diplomatico romano con moglie simpaticissima e che fra tre settimane se ne andrà a fare il console a Perth, in Australia, auguri di cuore. Ho poi preso atto con compiacimento che qui tutte le opere architettoniche vengono affidate a un progettista dopo una gara di idee; altro che la nuova Accademia di Brera che vorrebbero tirar su senza avere messo a confronto nemmeno due progetti, avanti tutta con quello dell’immobiliare che possiede il terreno e basta così (ma su questo leggerete da domani il mio fondamentale intervento sull’Unità). E’ così d’altronde, ossia con le gare, che è nata la meravigliosa chiesa di Temppeeliaukio, per fare la quale vinse l’idea di due giovani fratelli (e solo due giovani potevano averla) di non farla sulla roccia su cui doveva sorgere, ma di ricavarla dentro la roccia, con il granito a fungere da parete e23 chilometri di filo di rame a costruire la cupola. Una cosa suggestiva, commovente, come poche ne ho viste; una sorta di presepe dove si tengono anche bellissimi concerti, e non oso immaginare come possa essere a Natale con la neve. Ho visto ancora la quantità di giovani e meno giovani che suonano per strada allietando o rendendo più romantica l’atmosfera per tutti e senza che nessuno si sogni di andargli a chiedere il permesso (vale la regola dei semiignudi nei parchi).
Insomma, in attesa della guerra in campo aperto con le zanzare finniche, per ora ne vale la pena. Domani, ohibò, andremo con auto "rentata" (terribile vero? da fare sanguinare il cuore, viene da rent a car…) verso i grandi laghi. Ma prima puntiamo al sacro confine conla Russia. In alto i cuori, comunque, io sto con la Finlandia.
Nando
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