Stromboli e l’Unità. Il bello del numero chiuso, il bello della massa

Olà, inizia una nuova settimana e i giornali ricominciano con le manfrine: la sinistra "radicale" se la piglia con Padoa Schioppa, bolle virtuali sul partito democratico (De Gregori no a Veltroni, Venditti sì a Veltroni, si attende Lucio Dalla e perfino Claudio Lolli potrebbe dire qualcosa), vengo intervistato addirittura sulla tesi di Sanguineti, secondo cui trentasette anni fa Walter Chiari sarebbe stato arrestato per droga allo scopo di sviare l’attenzione del popolo dalle stragi di Stato. Non ci sono prove, dice il poeta-scrittore, ma è un ragionamento storico-politico. Siamo veramente inesauribili. A mia volta faccio il ragionamento storico-politico che Valentino Rossi si sia messo a perdere le corse per ridurre l’imponibile e pagare meno tasse allo Stato italiano che lo perseguita. Dopodiché do 9 al mio ministro Mussi (non gli do 10 per evitare l’accusa di piaggeria) per la sua campagna contro la le lauree ad honorem facili. Pensierino: a Valentino Rossi, sospetto di essere il re o il principino degli evasori fiscali, lo Stato ha dato la laurea ad honorem in ingegneria meccanica. Gesti ridicoli e anche moralmente improvvidi, che ci sia di lezione.

Visto che sono a Stromboli, che ci sia di lezione anche quello che sta accadendo qui: un turismo di massa apocalittico, che il sindaco (forzitaliota) di Lipari si guarda bene dal contenere o regolamentare visto che ogni persona che sbarca paga un euro che entra nelle casse comunali. Vaporetti, aliscafi e barconi con trecento, cinquecento persone sopra che arrivano anche in tre o quattro alla volta (ossia in mezz’ora). Migliaia di persone, che stanno sull’isola la media di due ore a testa, le quali giungono in un posto senza servizi igienici (lo sfogo più frequente è il mare, fate un po’ voi…), girano in massa, scattano foto, dicono "che bello" e se ne vanno. Per carità, diritto di tutti, ci mancherebbe. Ma regolamentare gli attracchi no, eh? In definitiva anch’io mi devo prenotare con mesi di anticipo. Ci si prenota anche quando è un diritto; naturalmente se si decide che c’è un certo numero di posti, se no al ristorante si potrebbe sedersi sul tavolo di chi sta già mangiando, potrebbe essere un’idea anche quella… Un’isola come questa ha un equilibrio naturale. Non ci si può costruire che pochissimo (ma vedrete che proporranno di farci una megadiscoteca e un casinò…), ha strade strette che sono vecchie mulattiere e che non sono neanche illuminate, si va a torce elettriche o occhi di lince, specie quando non c’è la luna; e ha una parte letteralmente impraticabile, specie dopo le ultime eruzioni, che hanno fatto sparire la celebre "sciara di fuoco", ossia la spiaggia dove andavano i turisti novelli (l’ho fatto anch’io…) con l’aria da furbi, chiedendosi perché non ci fosse nessuno, per vedersi poi arrivare addosso i sassi bollenti da qualche bocca del cratere. Insomma, è un gioiello naturale da proteggere. E invece è esposto ormai a ogni spinta della umana demenza, compreso -lo ripeto- lo scorrazzare di motorini che a Milano e Roma verrebbero bloccati subito per attentato alla pubblica salute.

Va bene, mi sono lamentato abbastanza e quindi nulla dirò delle meduse. Dirò solo che, dopo le vacanze intelligenti, secondo me bisogna elaborare la rassegnazione intelligente. Ossia: le vacanze intelligenti non ci sono più, moglie mia dalla prossima estate si va al mare a Bellaria e dintorni, che è più intelligente di tutto il resto. E a proposito di intelligenza, chiudo con la polemica sulla festa dell’Unità. Bisogna abolirla perché nasce il partito democratico? Secondo me no. Anche questo, come Stromboli, è un patrimonio da salvare. E, diversamente da Stromboli, è patrimonio proprio perché di massa. Una delle cose più belle, e davvero di massa, che possano essere portate dal vecchio Pci al moderno partito democratico. Ma ci tornerò. Visto, Kia? Altra anticipazione via Blog di articoli che frullano nella testa…

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