Tolleranza cento. A voi i frutti

Ho ricevuto questa lettera da Sara, giovane ma storica esponente di Libera a Padova. Mi sembra che offra a tutti da pensare.

Caro Nando,
circa sei anni fa, un branco di autonomi e di sedicenti antirazzisti aiutò un paio di famiglie, profughe serbe, ad occupare 2 alloggi dell’Ater.
Ovviamente senza badare al fatto che ci fossero altre persone più bisognose in paziente attesa.
Nonostante abbiano impiegato quasi tutto un pomeriggio e nonostante le telefonate di quasi tutti gli abitanti dei dintorni alle varie forze dell’ordine, nessuno si è sognato di intervenire. Così, da allora, questi due nuclei familiari (più un numero imprecisato e variabile di ospiti) risiedono, sine titulo,  nei due appartamenti, ovviamente senza accollarsi nessuna spesa (acqua, luce, riscaldamento…).
Ma si tollera.
Nessuno di  loro lavora ciononostante compaiono sui terrazzini padelle per satellitari, condizionatori…
Nessuno controlla, benché casa loro sia diventata un porto di mare e ciò sia stato segnalato.
E si tollera.
Una sera, padre e figlio compiono una rapina (distruggendo una vetrina per il misero bottino di venti euro). Scappando incrociano una pattuglia; per paura di venire arrestati, la speronano (così idioti da rischiare oltre alla loro vita quella di tre agenti per, ribadisco, 20 euro).
Finiscono in carcere ma grazie all’indulto escono dopo un niente.
E ricominciano il loro fiorente commercio. Questa volta anche più sfacciatamente. Non solo in casa ma anche nel giardino condominiale. Non solo di notte ma anche di giorno, davanti ai bambini che giocano.
Ma si tollera.
Fino all’altra notte quando ci scappa il morto. Un ragazzo di vent’anni ucciso con una decina di coltellate, in un bel parco che – dall’imbrunire all’alba – diviene infrequentabile grazie a spacciatori e prostitute con i rispettivi clienti. La bella scoperta tocca ad un pensionato che, di prima mattina, porta a passeggio il cane. Una volta nei boschetti si trovavano funghi ( o, come dicono le canzoni popolari, belle pastore), ma non si può pretendere troppo dalla vita.
Allora non si tollera più. Arrivano i Carabinieri che perquisiscono le abitazioni,  trovano i vestiti sporchi di sangue e pare che siano già riusciti ad arrestare il presunto assassino. Che – e chi l’avrebbe mai detto? – è uno degli occupanti, aiutato a fuggire dagli altri. 
Ma era necessario aspettare che ci scappasse il morto? Che un ragazzo di vent’anni uccidesse un suo coetaneo?
Un bacio, Sara

PS: ciliegina sulla torta, la dichiarazione di un’assessora:”Non pensavamo che la situazione fosse questa perché -oltre alle lamentele -erano arrivate firme di solidarietà”. Tu hai idea di quanto senso civico ci voglia per non apporre la propria firma su di una petizione quando a chiedertela sono due ceffi di un metro e ottanta che bussano alla porta di casa tua?

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