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Metti un amico sull’aereo
Blog zibaldone, non blog giornale, ho detto. E allora eccovi in fila le cose di cui vorrei parlare oggi con un amico che prendesse con me l’aereo per Roma. La prima è la fine dei gemelli Kaczynski in Polonia. Bellissima notizia. Anche se credo di non averne mai parlato sul Blog, proprio non mi capacitavo all’idea che quei due fossero al potere in un paese dell’Unione europea, mi sembrava un’offesa permanente all’idea di Europa, e anche alla lotta di Lech Walesa e delle vittime del regime comunista. Bene, una dittatura in meno. E due ridicoli uomini al potere in meno. Non paragonabili (distinguere, distinguere…) ai fratelli Castro a Cuba. Non bastano il grado di parentela e nemmeno la situazione di illibertà che si governa a rendere uguali.
La seconda cosa di cui vorrei parlare, anche per raccontargliela, con il mio ipotetico amico è la brochure allestita dalla provincia di Ravenna per presentare il suo "Open Day" del 21 ottobre. Leggere per sapere: "Un buon libro è la compagnia più intelligente che un uomo possa trovare. Ogni tanto però ci vuole anche un po’ di solitudine con qualche passerina ignorante". Quando si dice la sinistra…Ineffabile davvero. L’ha trovata tale anche qualche donna romagnola.
Poi mi piacerebbe parlare, e tanto, di Enzo Rossi, l’imprenditore marchigiano che ha voluto fare l’esperimento di vivere con mille euro al mese, per vedere di persona come vivessero i suoi operai. Mille lui e mille la moglie. Ha visto che alla quarta settimana, loro con le figlie, non avevano più soldi. Che entrava al bar con l’incubo che qualcuno gli chiedesse di offrirgli qualcosa, come ogni tanto capita, ha detto, anche tra operai. Alla fine ha deciso di dare duecento euro netti in più ai suoi dipendenti, visto che l’impresa va bene. Io l’ho trovata grande, grandissima, questa storia, e mi piacerebbe vederle dedicata un’intera puntata di Annozero o simili (per impedire una nuova puntata su De Magistris? dai, che bello pensarlo, questo dalla Chiesa…). Secondo me è uno dei più grandi esperimenti sociali di questi decenni.
Poi gli comunicherei che ieri a Genova abbiamo dato il via al primo dei quattro poli nazionali di alta formazione artistica e musicale a cui ho lavorato con altri per mesi e mesi. Conservatorio "Paganini", Accademia Ligustica, Teatro Stabile, Teatro Carlo Felice, Facoltà di ingegneria (informatica musicale). Missione Mediterraneo, specie quello occidentale, e tante altre missioni collegate. Venerdì daremo il via al polo di Milano. E’ una logica del tutto diversa, più aperta, più integrata, su cui costruire il ruolo delle nostre istituzioni formative; anche più promettente per le possibilità di lavoro dei giovani che le frequentano. Ne approfitterei per parlare benissimo della direttrice del Conservatorio genovese e del funzionario del ministero che ha seguito da vicino tutte le procedure. E anche per dirgli che nel governo Prodi se ne fanno tante di cose così,e che l’elenco dei problemi non dovrebbe mai impedire di vederle, le cose buone.
E infine gli racconterei delle confessioni fatte ieri sera da Sandro Mazzola alla presentazione del libro su Facchetti. Del senso di colpa per non essere andato d’accordo con lui per un po’ di anni, da dirigenti dell’Inter. Altro che "panem et circenses" (ma pensa te…)! Sono stati momenti di emozione veri, davanti a Gianfelice, il figlio di Facchetti, attore di teatro. Con Mazzola che per la prima volta ho visto con la voce rotta nel ricordare le condizioni di bisogno della sua famiglia e di sua madre dopo la tragedia di Superga e la morte di suo padre Valentino, capitano del Torino che morì tra le fiamme di quell’aereo.
Come vedete, non gli parlerei della manifestazione di Rifondazione, né del governo Prodi, se cade o non cade. Non so che cosa abbia fatto durante la notte Mastella e quindi può darsi che la mia conversazione ne risulterebbe altamente reticente, ma credo che a lui, al mio amico intendo, piacerebbe parlare di questi argomenti. E magari anche sapere che oggi è il compleanno di mia sorella Simona, tornata alla politica con Veltroni. Auguri Simo!
Nando
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