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Effetto Stromboli. Scrivere per il teatro
Si vede perfino la via Lattea. Sì, oggi, o meglio stasera 4 novembre a Stromboli si vede la via Lattea. A Stromboli, dite, ancora lì? Be’, che volete, non ho resistito all’invito di Lidia Ravera che ha Stromboli nel cuore almeno quanto me. E nonostante il tempo non sia stato quello che intendiamo normalmente come "bello", ne è valsa davvero la pena. Primo, perché qui è tutto grandioso e suggestivo anche quando, cromaticamente parlando, si verifica la prevalenza del grigio. Perché d’improvviso si aprono squarci di stellate meravigliosi, perché al tramonto il rosa e il bianco si mescolano sullo sfondo azzurro con una brillantezza di colori senza pari. Secondo, perché non avevo mai visto Stromboli in questa stagione, e in nessun’altra stagione al di fuori di quella estiva. Le zone di sole e d’ombra sono rivoluzionati, gli orari dei gabbiani pure, le abitudini contratte in agosto -specie quelle dello sguardo- devono essere cambiate, il vulcano dorme come se fosse stanco di suscitare i gridolini eccitati dei turisti di passaggio, la sera a Piscità si vedono due case illuminate, tutto è chiuso e tutto tace come se ci si trovasse in un presepe svuotato il 7 di gennaio. Terzo, perché in questa pace si lavora come in nessun altro posto. Ho riscritto la bozza della legge sul diritto allo studio, riflettendo sulle discussioni avute con i rappresentanti delle Regioni. E ho scritto la mia prima opera teatrale. Sissignori, prima stesura, si intende. La materia per ora è segreta, ma ha a che fare con un grande (e trascurato) tema civile del paese. Era da tempo che dicevo che avrei voluto cimentarmi con questa dimensione espressiva, alla quale sono arrivato per caso -venendone affascinato- con la compagnia dei parlamentari della "Legge è uguale per tutti" nella scorsa legislatura (a me toccava la libera imitazione di Berlusconi con relativi testi mutanti). Certe cose non si possono dire con i libri, con gli articoli e o con pubblici discorsi. E io oggi sento un bisogno sempre più urgente di raccontare e cambiare questo paese; con tutte le armi (pacifiche) che ho a disposizione. Bene. Ancora una volta grazie Stromboli. Feconda è stata la pace dei suoi flutti.
Nando
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