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Mafia. Se lo Stato cattura i latitanti
Una buona, anzi un’ottima notizia. Non per tutti ma per me (e penso anche per i blogghisti) sì. Le forze dell’ordine hanno preso Salvatore Lo Piccolo, boss mafioso latitante da tempo immemorabile, ritenuto il numero 2 di Cosa Nostra dopo la cattura di Provenzano. E’ stato preso in contrada Giardinello, vicino Carini, tra Cinisi e Terrasini, mentre teneva un summit nel garage di una villa. Non c’è stata una resa pacifica. Il boss, invece, è stato catturato dopo un conflitto a fuoco. Apprendendo la notizia ho pensato le seguenti cose. La prima è che questi boss imprendibili non sono mai nascosti in luoghi irraggiungibili ma restano sempre vicini a casa loro, perché questa è la condizione che gli consente di continuare a dettar legge sul proprio territorio. Dunque, come avevamo già capito, niente latitanze dorate in Brasile, a New York, nei paesi dell’est e simili panzane. No, Palermo, provincia di Palermo. Al massimo provincia di Trapani o di Agrigento.
La seconda cosa che ho pensato è che questa cattura sarà costata mesi o anni di intercettazioni telefoniche e soprattutto ambientali, di appostamenti, di ricerca di fonti confidenziali, notti all’aperto con il rischio di essere scoperti e fatti fuori, mantenimento rigoroso della più assoluta riservatezza (visto che le talpe stanno anche nelle questure e nelle procure), eccetera eccetera. Più, negli ultimi giorni, decine di persone che hanno temuto di non tornare vive a casa stanotte. Bene, state pur certi che – non domani ma tra qualche settimana – ci sarà senz’altro una maggioranza di imbecilli tra i cronisti "esperti di mafia" o i commentatori altrettanto "esperti di mafia" che diranno che "la mafia è più forte di prima" perché già "ci sono nuovi capi più moderni degli altri"; oppure che "ma quali capi, hanno fatto volare gli stracci, i veri capi giocano in borsa e stanno a Zurigo e a Londra, mica a Giardinello"… Santo cielo, quanti ne incontro di questi imbecilli…E il bello è che quando dicono le loro fesserie, il pubblico fa il segno di sì con la testa. Perché c’è l’idea che la mafia è invincibile. E che degli analfabeti che mangiano ricotta e cicoria non possano comandare un impero criminale. Stando a questi esperti, sarebbe molto meglio che i latitanti non venisssero mai presi. Anzi, se carabinieri e polizia avessero evitato di prenderli, la mafia – a rigor di logica – oggi dovrebbe essere molto più debole. Di più, visto che ne hanno catturati a decine, dovrebbe essere praticamente alle corde. Ricordo lo sguardo esterrefatto di Giancarlo Caselli una sera a un dibattito in Puglia mentre un cronista dall’aria tronfia e gigiona diceva, appunto, simili scempiaggini. Io so che la strada sarà lunga assai, e ambigua e complicata. Ma la cattura di Lo Piccolo, lo dico a cuore aperto, mi fa piacere. E spero che presto tocchi a Matteo Messina Denaro.
Nando
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