I suoi primi ottant’anni

Largo ai giovani, d’accordo. Ma io da qui vorrei fare gli auguri a uno splendido ottantenne. Uno che fa oggi i suoi primi ottant’anni e che quasi nessuno di voi conoscerà. Si chiama Gianfranco Orsini. Se ben ricordo è un ex ingegnere. Io infatti l’ho conosciuto che era già abbondantemente in pensione: in piazza l’ho visto la prima volta e in piazza l’ho quasi sempre rivisto per una decina d’anni di fila. E, a essere sincero, avrei ormai difficoltà a immaginarlo, ad ambientarlo in un altro posto; anche se una volta, un paio d’anni fa, l’ho visto ballare scatenato con una cinquantenne in una festa preelettorale. Gianfranco Orsini è l’uomo dei gazebo. Piazza San Babila, piazzetta San Carlo, piazza Cordusio, sono il suo regno, i suoi luoghi di ritrovo preferiti. Ulivista milanese della prima ora, si è dedicato anima e corpo a tutte le buone cause del centrosinistra. Elezioni, referendum, primarie. Tutto. Senza perdere un appuntamento. C’è da raccogliere firme? C’è da organizzare dibattiti, da fare propaganda? Orsini si muove per conto suo, va dai vigili e chiede i permessi, poi affitta il gazebo, senza disturbare nessuno. Quindi comunica a tutti che il gazebo c’è e agli altri chiede solo il modesto sforzo di presenziare ogni tanto ai turni. Ma gli altri -ve lo giuro- lo snobbano. Volete forse che i ragazzi, i quarantenni, vadano ai gazebo “con il freddo che c’è” o “con il caldo che c’è”? E’ più facile che un cammello passi per la cruna di un ago….ecc. Ci si muove, in genere, se c’è il leader da cui farsi vedere, o a cui chiedere qualcosa. Mica per Orsini. Orsini allora sbuffa, si lamenta, ma riesce a regalarsi sempre una botta di gioventù arruolando per giornate intere quelle che lui chiama “le mie ragazze”, che a loro volta sono delle splendide sessantenni che si dannano l’anima dai tempi di Mani pulite.

Grande Gianfranco! E a nome di chi ama la politica, grazie per tutto quello che hai dato in solitudine, senza mai ricevere una carica, perché non hai nemmeno brigato per quella. Ottant’anni, in fondo, sono venti per quattro. Quattro bei giovanottoni ventenni tutti stipati dentro il tuo attivismo. Ripetiamolo ché ne vale la pena. Come diceva Picasso? Ci vuole molto tempo per diventare giovani. Auguri!

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