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Leggere bene. Consigli per gli acquisti
La quiete dopo la tempesta. Come volevasi dimostrare. Quelli dell’augurio ciclostilato si scatenano il 23, il 24 e il 25 e poi il 26 si accucciano senza più fiato. Il capodanno è lontano e così oggi mi è arrivato solo un sms, per giunta indirizzato a un altro. In pratica è come se il diritto alla pace e alla meditazione si fosse trasferito al "giorno dopo". Mi sto dedicando a mettere ordine nelle mie infinite carte. Bisogna solo immaginare, d’altronde, un tipo che torna una volta a settimana a casa carico di documenti, di corrispondenza, di appunti, e che prima di ripartire svuota la borsa o il borsone per poterci mettere dentro quello che gli verrà consegnato o affidato durante la settimana successiva. E che poi torna di nuovo; e di nuovo scarica la borsa, ammonticchiando le nuove carte su quelle precedenti. E così per settimane e mesi…Vi assicuro che quando ci si mette mano si trova di tutto.
E siccome rimetto ordine anche in libri e cd (una quantità infinita di demo lasciati con speranza da gruppi di dilettanti), ecco che mi viene voglia di dare qualche consiglio letterario. Parto da quelli di Emilia, che ormai, devo ammetterlo, sulla narrativa è diventata quasi un prodigio di fiuto, per le novità e per l’ associazione degli stili. Lei sta raccomandando e regalando -e facendomi regalare- "L’eleganza del riccio" di Muriel Barbery (edizioni e/o) e "La sovrana lettrice" di Alan Bennet (Adelphi). Snobba invece decisamente l’ultimo libro di Carofiglio (Sellerio), al quale rimprovera di avere gabellato per romanzo ciò che non lo è; il che le brucia particolarmente poiché anni fa si batté assai, personalmente, nella giuria del premio "Marisa Rusconi" per fargli vincere il primo riconoscimento letterario con "Testimone inconsapevole". Io invece, che la narrativa la frequento meno di lei, consiglio caldamente, ma proprio caldamente, "Il libro dei sogni" di Federico Fellini (Rizzoli). Stupendo, emozionante perfino. Sulle grandi pagine colorate corrono i suoi sogni trasferiti in disegni (suggestivi, che invidia..) con note autobiografiche e abbozzi di progetti artistici. Ieri notte me ne sono staccato a fatica. E visto che ognuno di noi si porta dietro le sue deformazioni intellettuali, mi sto divorando "Leoluca Orlando racconta la mafia", una intervista di Pippo Battaglia per la Utet. Di norma le interviste non mi piacciono, come genere letterario. Ma qui Orlando si produce ai suoi livelli migliori. Conoscenza profonda della mafia, visione ampia della storia siciliana e nazionale, capacità di sintesi, denunce schioccanti ma mai sopra le righe (in ogni caso molto sopra le righe della media politica…), episodi poco conosciuti (anche da me), pochissime sbavature.
E a proposito di mafia e di denunce, sulla questione Contrada rinvio al post precedente, alla risposta che ho dato a due blogghisti legittimamente curiosi di saperne di più. Ne chiedo scusa, ma non è una resa, credetemi. Esiste, deve esistere, anche la sazietà nella denuncia. Almeno per un giorno, per due giorni. O ci toglieranno tutto.
Nando
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