Notizie, granchi, blog… e il saggio Presidente

Quindi il manichino fatto pervenire a fine anno a Mastella non era una minaccia terroristica ma un regalo-provocazione di un artista bergamasco, Giovanni Bianchini. E pensare che erano già scattate le espressioni di solidarietà verso il ministro della Giustizia, a partire dalle più alte cariche istituzionali fino ai sindacati di polizia. Da qui il suggerimento indiretto che giunge a chiunque abbia pubbliche responsabilità: mai fare dichiarazioni a caldo, specie se non si conosce bene il contesto. Mai buttarsi sui piatti caldi-caldissimi serviti da Ansa o Televideo, anche se per chi deve coltivare la propria visibilità questo equivale a un insopportabile digiuno evangelico. Personalmente è una regola che cerco di osservare sempre. E che talvolta mi vale qualche rimprovero da parte di chi non mi vede reattivo quanto vorrebbe (torno al celebre allarme di qualche settimana fa sul presunto attacco governativo ai blog). A volte bisogna sapere intervenire subito, non perdere nemmeno un secondo. Il più delle volte è meglio capire -basta qualche ora- e applicare l’aureo principio della professoressa Fantoni, la mia insegnante di matematica alle medie, fautrice delle "undici pi" ("prima pensa poi parla perché parola poco pensata può portare pregiudizio"). Il fatto vero però è che la notizia del manichino, pubblicata oggi dai maggiori quotidiani, questo Blog l’ha ospitata ieri (ma sì!) a firma Lamberto. Oh, ecco il bello dei Blog. Dare notizie in diretta. Anzi, per confermare il bello dei Blog aggiungo che ho seguito il consiglio dato qualche giorno fa su un post da alfa10 e sto finendo di leggere "Sbirri". Aveva ragione. Bellissimo, fa pensare, ho deciso di proporne una recensione all’Unità.

Insisto invece sul fatto che il Blog non può diventare sede di confronti sindacali o istituzionali. Amici cari, io ho già le seguenti sedi in cui affrontare pubblicamente i contenziosi e i problemi che riguardano conservatori e accademie: il parlamento, il Consiglio nazionale dell’arte e della musica, i tavoli sindacali, le giunte dei direttori; e poi i consigli accademici, i collegi dei docenti o le assemblee di istituto, studentesche o miste (ci sono andato spontaneamente anche in periodi di occupazione). E ovviamente rispondo al Ministro e al Governo. Davvero devo aggiungerci anche i Blog personali? Ogni cosa al suo posto. Ho deciso dunque di chiudere le repliche non a questo o a quell’interlocutore ma proprio sulla materia, invitando gli addetti che vogliono chiarimenti a chiederli nei luoghi deputati, dei quali ho fra l’altro la nozione più vasta possibile (non escluderei di aprire una rubrica apposita sul sito del ministero; me la studio bene per vedere le risorse a disposizione).

E visto che siamo in tema, devo dire che gli accenni trovati nel saluto di fine anno di Napolitano mi inducono all’ottimismo. A me il discorso non ha per nulla fatto dormire, come insinua "il Giornale" riferendosi ai telespettatori. E’ sembrato bello, invece; anche molto netto in alcuni passaggi (e non solo sulle morti sul lavoro). Ma il riferimento alla creatività come risorsa per lo sviluppo del paese, il richiamo al nostro patrimonio culturale e artistico mi inducono a fare qualche pensierino per le prossime settimane. Perché, nel difendere la causa sacrosanta della nostra alta formazione artistica e musicale, non bussare a quella porta?

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