Due belle notizie e una meno

Due belle notizie e una meno. La prima notizia bella, almeno per me, è stata l’intervista di Maurizio Pollini al Tg1 di ieri sera. Bello che Pollini sia voluto intervenire con il suo prestigio mondiale per richiamare l’intera classe politica italiana ai propri doveri verso la musica, le sue tradizioni, la formazione dei giovani musicisti, con tanto di invito ai politici ad andare nei conservatori. Bello che il Tg abbia ritenuto di dare uno spazio così importante a questo appello. E’ sicuramente un punto in più inciso (spero) nella sensibilità dell’opinione pubblica e di chi ha responsabilità politiche in questo paese, a ogni livello (ricevo oggi la sacrosanta lamentela di un direttore di conservatorio volutamente escluso da un importante appuntamento culturale della sua città a opera del Comune…). Immagino l’obiezione (non ci vuole fantasia..): sei un politico anche tu, Pollini parla anche a te, anzi soprattutto a te che hai la delega alla materia. Sì, Pollini parla anche a me, non c’è dubbio, e ne ha tutti i titoli. Ma io ho titolo per farmi forte anche del suo appello per rinforzare i miei, di appelli. Qualche sindacalista non ha visto di buon occhio il mio articolo sull’Unità di dicembre per ottenere più soldi in Finanziaria per questo settore. Dice che io sono il responsabile, e dunque a chi mi appello, essendo io il governo? Amabile sofisma. E’ arrivato pensaci, dice Sordi nell’”Anno del Signore”. Forse avrei dovuto tacere per allargare le braccia dopo e dire “Padoa Schioppa è stato cattivo”? Ma scusate, se io avessi trovato una sensibilità diffusa sull’argomento, secondo voi avrei avuto bisogno di scrivere quell’articolo? E’ evidente che se l’ho fatto, se ho fatto un appello pubblico al governo, è perché conoscevo -si fa per dire- i miei polli, sapevo che alla Camera c’era l’idea di non aggiungere un euro su questo capitolo. Sapevo quel che sa Pollini, certo lui da molto più tempo di me. Dunque andiamo avanti. E la mentalità delle istituzioni politiche cambierà. Ma non fatemi una colpa se mi batto perché il cambiamento avvenga, in certi casi bisogna essere di lotta e di governo insieme.

Seconda bella notizia. Una importantissima sentenza della quarta sezione del Tar della Lombardia, ha riconosciuto che in termini legislativi-costituzionali le Accademie e tutto il sistema dell’alta formazione artistica e musicali sono equipollenti (negli studi e nei titoli rilasciati) alle università. Equipollenti, capito il concetto? Il Tar ha dato ragione all’Accademia di Brera che chiedeva di potere concorrere alla richiesta di fondi per l’alta formazione insieme con Cattolica, Bocconi, Iulm. Poiché la legge regionale parlava di “università”, si pretendeva di escludere Brera. Il Tar ha dato in modo assai circostanzaato ragione all’Accademia. E ha spazzato così definitivamente tutte le (interessate) disinformazioni circa l’insussistenza dell’equipollenza. Visto, cari amici, che qui non si prende in giro nessuno? Si potranno avere idee diverse, ma qui, davvero, frottole non se ne raccontano.

E questo mi porta alla notizia meno bella. Amici cari, il Blog così non può andare avanti. Questo, lo ripeto, è (dovrebbe essere) un diario collettivo. Raccontarsi, confrontarsi, andare avanti insieme. Questo era il progetto e l’ho sempre dichiarato, me ne darete atto. Be’, è diventato un’altra cosa. Una cosa che non mi interessa mantenere aperta. Tutto sommato ho sedi per scrivere e per parlare. Per me anche dedicargli mezz’ora al giorno è un’impresa, vi assicuro, e infatti spesso non ce la faccio. Ci penso e domani vi faccio due proposte. Buona serata.

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