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La scuola all’Indice. Se trenta vi sembran pochi
Il tecnico. Aspettiamo che cosa dirà il G.T.I. (Grande Tecnico Informatico) sulle tre ipotesi che ho proposto ai blogghisti in alternativa alla chiusura. E intanto parliamo di una cosa che non troverete nelle cronache. E’ uscito il nuovo numero dell’"Indice" ("dei libri del mese"). Il quale, come dicono le parole stesse, è un mensile che parla di libri. Fondato ventiquattro anni fa da un gruppo di intellettuali che aveva il suo prevalente centro di incontro a Torino, è andato avanti finora con eleganza e intelligenza. Non becca un contributo da nessuno. Solo lettori, abbonamenti e (pochissima) pubblicità. Sei euro.Settemila copie, che in Italia è un signor numero. Non fa marchette per nessuno e quindi ci trovate segnalazioni e recensioni che, rispetto alle trasmissioni televisive, sembrano venire da un altro mondo. Se in tivù vedete solo libri di giornalisti (a proposito della casta…) o di politici di grido, qui si trova una gradevole macedonia di grande letteratura, di narrativa contemporanea, di saggistica varia. Sia chiaro a questo punto, e dopo cotanto encomio, che io non faccio parte né ho mai fatto parte della sua redazione.
Se ne parlo è perché ieri ho partecipato a Milano a un piccolo convegno per presentare il suo nuovo inserto sulla scuola, per ora trimestrale. Mi è piaciuto molto. Per il linguaggio, che non è quello tipico (involuto, non specialistico ma proprio polveroso) della pedagogia scolastica. Ma che è arioso, lineare, adatto a trattare in modo coinvolgente un tema -la scuola- che dovrebbe stare a cuore alle classi dirigenti. Ma mi è anche piaciuto per la quantità delle questioni cruciali affrontate. Qualche esempio? La percezione che i media danno dei problemi della scuola. Il privato pagato dal pubblico. La produzione del senso critico (Franco Rositi: "La partecipazione politica repubblicana chiede un elevato potenziale di critica, di intransigenza. Ma la critica può essere sciatta, irresponsabile"; roba da Blog, no?). La cultura della valutazione (Alessandro Cavalli: "E’ abbastanza sorprendente che una categoria professionale che svolge quotidianamente la funzione di ‘valutare’ gli apprendimenti dei propri studenti, sia poi piuttosto scettica sulla possibilità di sottoporre il proprio stesso lavoro a criteri ‘seri e onesti’ di valutazione"). E molto altro. Ecco, mentre ieri presentavamo questo inserto io svolgevo questo pensierino: ci sarà anche la pioggia battente, ma perché davanti a noi ci sono sì e no una trentina di insegnanti? Perché una iniziativa editoriale così bella e interessante arriva a così poche persone? Un peccato. Così ho pensato di farne sapere qualcosa attraverso il Blog, per la mia serie preferita "le cose belle che ci sono in Italia". E a proposito della percezione che i media offrono dei nostri sistemi formativi: che ne dite di due studenti della striscia di Gaza che si informano se l’università di Perugia è pericolosa? Carina, eh?
Oggi è il compleanno di uno dei miei Gracchi. Venticinque anni per Dora che ha, se possibile, gli occhi più brillanti del solito. Io come al solito faccio finta di sbagliare la data. Così appena si è alzata, come se non l’avessi vista uscire dalla sua stanza, ho gridato a Emilia: "Ricordiamoci che domani è il compleanno di Doretta". E lei come sempre ha fatto "grrr". Auguri, Cucciola.
Nando
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