Tutti pazzi per Olindo. Il bello del colosseo

Allora: a Como una folla strabocchevole era in coda da stamattina presto davanti al Palazzo di Giustizia per andarsi a vedere il processo di Erba. Quello di Aziz e di Olindo, per intenderci (a proposito: vuoi vedere che qualcuno li candida?). Mi ha riferito ieri sera un mio amico avvocato che sono arrivati a promettere soldi, cento, duecento euro, pur di avere un posto in aula. Poi dite che avevo torto quando segnalavo che c’è uno spirito da plebaglia che aleggia nella nostra società “istruita”? O spunterà fuori qualcuno a dirmi che -osservando questo- voglio assolvere i governanti? Come se governanti e plebaglia non fossero gli uni lo specchio dell’altra, esattamente come Mastella e il suo piemme di Santa Maria Capua Vetere? Ecco la cultura di “Porta a Porta”. Il sangue che diventa gioco, salotto, divertimento collettivo. E porta nei nostri tribunali quel sano spirito da colosseo che abbiamo appena visto in senato. Intanto nelle aule giudiziarie restano soli tanti protagonisti civili: sindacalisti o giornalisti coraggiosi, familiari di vittime, poveri diavoli che subiscono ingiustizie kafkiane. Messi lì a difendersi o a difendere i propri diritti senza che nessuno gli offra una stretta di mano in segno di solidarietà. Perché il loro processo non è già stato celebrato avidamente dieci volte in tivù. Vuoi mettere quando il delitto diventa un videogioco e non ti costringe nemmeno a interrogare la tua coscienza civile?  

       

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