Cronache pimpanti ciononostante

Ohé, amici, sursum corda! Ma che succede qui? Mi arrivano messaggi preoccupati e consolatori, mi chiamano giornalisti per sapere se io sia vittima della Grande Depressione. Tranquilli, tran-quil-li… (detto con tono tranquillo-esortativo). Non ho mai sofferto, da sessantottino, il Grande Freddo, figuratevi la Grande Depressione da fine di governo. Il post di giovedì scorso era un ritrattino autoironico che, certo, in assoluto poteva mettere un po’ di depressione. Ma dico, vi pare che uno evoca Fantozzi se solo pensa di essere Fantozzi? E’ che ho maturato un sufficiente distacco dalle cose quotidiane per continuare ad appassionarmi (e tanto) a quelle in cui credo e per osservare con qualche divertimento i quadretti che il menù del giorno (talvolta fisso) ci consegna. Non è suggestiva, anche letterariamente, questa dissolvenza improvvisa del mondo con cui interloquisci perché non si sa come va a finire con il governo e le elezioni? Altro è, naturalmente, la malinconia per le cose e i progetti interrotti tutti insieme in un giorno. Allora sì che, pensando agli intralci burocratici che ti hanno fatto fare un terzo del possibile, ti assale un’ira (per nulla depressiva!) con voglia di tremendissima vendetta.   
     

Ma, vorrei rasserenare tanti amici, le cose che mi piacciono e che danno un senso alle mie giornate sono ancora millanta. Il fatto è che, essendo tuttora pagato per fare il sottosegretario, non mi va di dedicarmi ad altro in quello che ho stabilito essere il mio orario di lavoro minimo. E dunque mi ciuccio il ministero così com’è. Ottimismo dunque. Non solo per la bellissima sezione di jazz che ho visto a Sassari ieri per il nostro "Premio delle arti". Ma anche per tante altre cose. Ad esempio per Melampo (la casa editrice che ho fondato con Lillo e Jimmy, miei grandissimi allievi bocconiani): nel 2007 ha fatto il 70 per cento di fatturato in più, senza beccare un euro di commesse pubbliche e senza (lo dico a scanso di maligni) fare alcun libro per le università. Anzi, ci accingiamo a comprare una quota importante di Limina, che è il marchio più forte nella narrativa sportiva. Quanto alla musica, vi ho detto del Mantova Musica Festival (Stefanoski ha colto subito la potenza del messaggio…) e vi dirò tra poche settimane di un grande festival balneare per tutte le accademie e conservatori a cui sto lavorando. Lo farò qualunque sarà il mio ruolo pubblico. E a giorni vi comunicherò dove e come andrà in scena il mio primo testo teatrale "serio" (l’imitazione di B. era seria, ma recitavo su un copione molto a braccio).

E di questo Blog vogliamo parlarne? E della grande Emilia che ha smesso di fumare? E…. dei Gracchi, già, dei magnifici Gracchi vi siete scordati? No, no. Pensatemi sereno, creativo e reattivo. Certo però, mannaggia quante cose mi han fermato…

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