La guerra della circolare. Quanto costa il lieto fine

Prima notizia. Finalmente c’è la circolare. Sì, quella che certifica che i diplomi di accademie e conservatori e di tutta l’Alta formazione artistica e musicale sono equivalenti (così vi si dice) a quelli universitari ai fini dei pubblici concorsi. L’ha emanata il Ministero della Funzione pubblica indirizzandola a tutte le branche della pubblica amministrazione, compresa quella locale, nonché alle Camere di Commercio. Titolo esplicito: "Validità dei diplomi accademici rilasciati dalle Istituzioni di alta formazione artistica e musicale ai fini dell’accesso ai pubblici concorsi". Per i miei gusti di profano dice in modo un po’ macchinoso quel che mi interessava comunque sentire dire. Anche se devo ammettere che la macchinosità è stata resa quasi necessaria dalle argomentazioni pretestuose con cui gli avvocaticchi hanno soffiato sul malcontento studentesco in questi mesi (costoro sostenevano infatti che l’avere voluto recuperare con un decreto il valore del vecchio titolo quadriennale volesse significare che il nuovo titolo non aveva alcun valore!).

Insomma ci siamo riusciti. Ora restano da fare le equipollenze specifiche, quelle cioè non per livello di studio ma per affinità disciplinari, visto che molte volte i pubblici concorsi chiedono non "la laurea" (con la circolare abbiamo risolto questo primo problema) ma la laurea "in uno specifico indirizzo" (e a questo si provvederà con il celebre decreto del Presidente del consiglio dei ministri, che è stato finalmente reso possibile dall’ultimo decreto sui nuovi ordinamenti didattici, emanato da questo governo dopo gli anni e anni di attesa). Anche su questo concetto semplice la circolare appare macchinosa; ma, dietro mia telefonata, gli uffici del ministero hanno garantito di essere pronti a emanare nuove note di chiarimento. 
Seconda notizia. E voi pensate che sia stato semplice ottenere questa circolare? Gli studenti, giustamente, penseranno di sì. Invece è stata una guerra (sì, quasi un bottino di guerra). E ve ne faccio la breve storia. Quando andai al conservatorio occupato di Napoli mi resi conto delle panzane che venivano raccontate agli studenti da qualche loro docente. Ero certissimo che, quanto al livello del titolo di studio e al suo riconoscimento, non ci fossero dubbi (e in ciò sono stato confermato dalla sentenza del Tar della Lombardia e in questi ultimi giorni da una nuova, durissima sentenza del Consiglio di Stato). Ma, vedendo il clima di diffidenza, l’assessore regionale Teresa Armato mi disse: "Perché non lo fai ribadire da una circolare? Così la finiamo". Andai dunque dal ministro della Funzione pubblica Luigi Nicolais e gli spiegai la situazione. Il ministro fu gentile e capì benissimo. E davanti a me disse ai suoi uffici di fare la circolare prima di Natale. E io pensai (che altro dovevo pensare?) che prima di Natale ci sarebbe stata la circolare. Se lo ordina il ministro… Così lo dissi pubblicamente. Ma la circolare non venne. I miei uffici telefonavano pressocchè ogni giorno. Ma non trovavano chi doveva scriverla. Gli veniva detto che era pronta, che domani è pronta. Un giorno risposero addirittura che era stata scritta e che l’avevano mandata alla Corte dei conti (!!!) e stavano attendendo che tornasse. Intanto gli studenti pensavano che io gli avessi mentito e un pomeriggio al conservatorio di Milano me lo dissero pure. Un giorno arrivò trionfalmente la "circolare". La guardai: era una semplice nota interna tra i due ministeri! Sicché osservai: e uno studente che se ne fa se gli negano un suo diritto? Tornai alla carica. Lasciai per un paio di settimane la questione ai rapporti tra i due ministeri, sollecitando ogni santo giorno. Domani arriva, mi veniva detto. Tranquillo, questo lo facciamo, mi venne aggiunto quando cadde il governo. Ma io vedevo che non era vero e mi chiedevo perché, visto che si trattava di una o due pagine al massimo e che c’era anche l’urgenza delle occupazioni di accademie e conservatori. Mi chiedevo perché dovessi apparire io un bugiardo e un senza-parola, o perché il governo si dovesse prendere la colpa politica di comportamenti burocratici, di chi non ci mette mai la faccia. Alla fine ho richiamato il ministro Nicolais, il quale pensava che la sua disposizione fosse stata eseguita. E che si è inalberato pretendendo che la circolare venisse scritta subito, e dando mandato di seguire la vicenda kafkiana al suo consigliere Naddeo. Stasera è pronta, gli hanno e mi hanno garantito. Stasera significava tre giorni, ma alla fine è arrivata. Dunque, se è arrivata, ringraziate il ministro Nicolais e il suo consigliere (e la mia caposegreteria Franca Farris), se no non ce l’avremmo fatta. E tenete conto che ho dovuto governare sempre così….

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