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News. Dipingi il mondo di rosa
Bene, nell’anniversario del Concordato -data a me cara perché era quella del compleanno di mia madre-, vi infilo o vi ricordo alcune buone notizie per rendervi il mondo un po’ più rosa.
Notizia numero uno. Di diritto è quella delle operazioni antimafia compiute nei giorni scorsi tra Sicilia e Stati Uniti, con i colpi inferti a Cosa Nostra, e le famiglie Gambino e Inzerillo messe fuori combattimento per un po’. Scusate se insisto, ma ci rendiamo conto che li stanno (mi verebbe da dire "li stiamo") prendendo uno per uno? Che la granitica, imbattibile, planetaria Cosa Nostra si sta dimostrando, come ho sempre sostenuto, una tigre di carta? sanguinaria, feroce, terribile, ma tigre di carta che uno Stato appena decente può battere? E poi l’arresto del boss della camorra Licciardi, di cui sono pieni gli atti dell’Antimafia dedicati a Napoli. Anche quella è una grande notizia. Sulle prime mi era sfuggito che alla testa della Catturandi napoletana ci fosse una donna. Fantastico. E ora quale sarà l’"esperto" che ci dirà che "dopo questi arresti la mafia è più forte di prima"?
Notizia numero due. E’ uscito il libro di Corrado Stajano, "Maestri e infedeli", editore Garzanti. Stajano è uno dei pochi giornalisti italiani che sappia davvero fare anche lo scrittore, che abbia (come dice mia figlia che è rimasta folgorata dalla lettura del "Sovversivo") il "senso della storia". Il libro raccoglie gli incontri avuti da Stajano con i personaggi del Novecento, da Gadda a Bobbio a Primo Levi. Una boccata di ossigeno: di vite integre e di cultura densa. E’, più che un consiglio per gli acquisti, un consiglio per la lettura.
Notizia numero tre. Ha esordito nel Milan un ragazzino diciottenne di nome Paloschi. Quando il telecronista ne ha fatto il nome, annunciandone l’ingresso in campo nel secondo tempo, credeva fosse un polacco. Errore veniale, visto che ormai nelle nostre grandi squadre giocano quasi solo stranieri. Invece non si scrive Palowsky. Ma è un ragazzo bergamasco, con i capelli tipici delle foto di classe degli anni sessanta. E’ entrato e dopo diciotto secondi ha fatto un gol fenomenale. San Siro è esploso e Ancelotti si è messo a ridere, rideva a più non posso pensando alla fortunata bravura del pivello. Ma la gioia genuina di tutti e la felicità dell’esordiente mi hanno fatto rivedere per un attimo il calcio che non c’è più e che potrebbe esserci ancora.
Notizia nunero quattro. Ieri sera ho partecipato alla festa (pochi intimi da Ida Faré, femminista storica milanese) per gli ottant’anni di Giorgio Galli, politologo tra i più liberi e acuti che conosca. Dal celebre "Bipartitismo imperfetto" alle varie storie dei partiti, compreso quello armato, ha dedicato una vita allo studio della politica italiana. Socialista di formazione, rinunciò ai benefici del Garofano per ragioni morali. Ieri quando è arrivato il momento del brindisi si è commosso assai e si capisce. Faceva tenerezza vederlo felice come un bambino e ripensare alla lunghezza e fertilità del suo cammino. Il 10 marzo sera terrà la sua lezione magistrale sulla democrazia dei nostri tempi. Promuovono la Provincia di Milano e il progetto Ethicamente del ministero dell’Università. Appuntamento allo spazio Oberdan a porta Venezia. E auguri dal Blog.
Nando
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