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Poliziotta per amore
Si chiama così, per lunga e argomentata insistenza del regista, il monologo teatrale che ho scritto e che segna il mio esordio nel teatro “serio” (anche se io sono convinto che fosse serio, serissimo pure il teatro civile con l’imitazione di B.). E’ la storia di una liceale di sinistra che, sfidando il parere del suo collettivo, decide di entrare in polizia. La molla è duplice: la strage di via D’Amelio, in cui muore la prima agente di scorta donna, Emanuela Loi; l’ascolto di Saveria Antiochia in un’assemblea al “Mamiani” di Roma. Dopo il diploma la ragazza va alla scuola di Nettuno e poi chiede di essere destinata alla Squadra Catturandi di Palermo. Scopre la bellezza (la dura bellezza) di lavorare per la legalità. Ha una forte crisi di identità dopo i fatti di Genova. Poi si rafforza nelle sue convinzioni. Partecipa alla cattura di Provenzano. Il resto è sorpresa. La prima andrà in scena per l’annuale “giornata della memoria e dell’impegno” di Libera, che quest’anno si terrà a Bari il 15 marzo (il teatro sarà la sera del 14). Ma una prima lettura teatrale del testo verrà fatta l’8 marzo, data per la quale, simbolicamente, “Rinascita” di Roma ha chiesto una specie di anteprima.
Ovviamente non recito io… Recita Beatrice Luzzi, già attrice televisiva per “Vivere” e poi passata al teatro civile; collaboratrice, fra le altre associazioni, di Libera, per la quale ha girato un lungo e non retorico documentario sulle attività delle cooperative giovanili sui beni confiscati alla mafia in Sicilia, Calabria, Puglia e Campania. Il regista è Claudio Boccaccini, che ha anche una scuola di teatro per giovani attori vicino alla Stazione di san Pietro a Roma. Sono passato ieri a vedere una delle prime prove. E già in certi passi ho trovato l’interpretazione e la suggestione ambientale davvero coinvolgenti. Immagino l’obiezione: bravo, lo dici perché il testo l’hai scritto tu… Invece no: è che c’è una forza oggettiva nelle cose accadute; e c’è che il teatro (se funzionano i protagonisti…) ha davvero un’efficacia superiore. Mi sono così confermato nell’idea che questa strada devo continuare a batterla. Quel che però mi ha colpito è come i destini possano incontrarsi. Già perché Claudio Boccaccini è figlio di un signore (Tarquinio) che doveva essere ucciso dai nazisti e a cui i nazisti avevano già iniziato a fare scavare la fossa. Finché Salvo D’Acquisto non si presentò a farsi uccidere al posto suo e al posto degli altri sventurati ammucchiati alla cieca per eseguire la rappresaglia. Tarquinio, per gratitudine, visse tutta la vita con la foto di Salvo D’Acquisto nel portafogli. Quando Claudio me l’ha raccontato ieri mi sono venuti i brividi. Proprio io dovevo chiedergli di allestire la mia prima rappresentazione teatrale… E su una poliziotta…
Be’, se volete, la lettura in anteprima sarà a “Rinascita” (Botteghe Oscure) alle 18,30 di sabato 8 marzo. Ora inizio il mio tour siciliano: Gela, Catania, Messina, Palermo. Buon viaggio a me stesso.
(P.S. Le candidature? Non so nulla. Vedo sui giornali elenchi di persone la cui esclusione comporterebbe problemi. Registro di non comparire mai. Sarebbe carino sapere perché…)
Nando
Next ArticleSicilia in tour. Ancora buone nuove