Moggi, Mastella e la Poliziotta

Piccole (e irrinunciabili) note politiche. L’abbraccio fra Casini e Moggi immortalato oggi sui giornali ha qualcosa di inverosimile. Stordisce, più che indignare. Certo, visto che Moggi non ha le imputazioni di Cuffaro (ma uccidere il calcio è reato da ergastolo…), se si abbraccia Cuffaro si può benissimo farlo anche con Moggi. Capisco la logica del leader Udc. Però anche lui deve capire la logica delle persone normali. Per le quali il troppo è veramente troppo. Ancora ancora – oddio… -, vendersi l’anima per la casseforti elettorali. Ma per Moggi, che bisogno c’era? Un po’ di disgusto l’ho provato, non se la prenda il Pierferdi. Ma benedetto lui: la fa così la concorrenza a B.?

Il vagolare di Mastella invece mi riempie di gioia. Ah, almeno un po’ di sofferenza, lui che era uscito trionfante e baldanzoso dal Senato dopo avere votato la fine del governo Prodi, che lo aveva difeso anche troppo. Ha tirato la saracinesca su centinaia di buoni progetti per l’Italia per dispetto e arroganza, per un suo problema familiare. E ora invece di troneggiare come il sire di Ceppaloni dall’altra parte, è lì a pietire un posto grazie al no di Fini e di Maroni (forza Lega!) a qualsiasi tipo di apparentamento. C’è un po’ di giustizia a questo mondo.

Intanto – già, già – va avanti nel week end la preparazione di "Poliziotta per amore", il monologo che segnerà il mio esordio come autore nel teatro serio. Confermo: la prima lettura di Beatrice Luzzi sarà sabato prossimo a Rinascita di Roma. Mi hanno già chiamato per prenotare qualche spettacolo in altre città dopo la prima ufficiale di Bari. Rispondo: questo non dipende da me. Lo deciderà Beatrice, visto che è lei la protagonista, e che il testo contiene perfino qualche suo tratto biografico (la liceale di sinistra del Mamiani che scopre l’amore per la legalità). E’ lei che ha lavorato sulla traduzione teatrale, trovando i suoni, i brani di antiche cronache televisive, e indovinando anche il regista (Claudio Boccaccini, di cui vi ho parlato un paio di post fa). In ogni caso non darei il testo a un’ attrice di teatro solo perché "brava". Per me l’ impegno di Beatrice al fianco di Libera è stato decisivo. Insomma, parlatene con lei (se mi autorizzerà vi darò la sua mail). Per quel che riguarda invece il mio ruolo, il testo è stato depositato alla Siae, con grande mia soddisfazione (oh, mica bisogna solo pagarla la Siae!). E sarà ampliato per la stagione teatrale prossima ventura. Come direbbe qualcuno: dal teatro della politica alla politica del teatro.

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