Sicilia in tour. Ancora buone nuove

Primo post di marzo, mentre un clima tiepido avvolge Milano. Sono appena tornato dalla tre giorni siciliana (in realtà ero via da lunedì mattina). Bilancio ottimo. Gela, anzitutto. Con il suo sindaco Rosario Crocetta. Che è un prodigio di simpatia e di spontaneità efficiente. E che ha anche idee da vendere. Come quella di chiedere all’Enichem, che con le raffinerie ha combinato guasti storici, dal paesaggio ai tumori, di mettere su un’università della cultura ambientale. Abbiamo trovato la misura giusta: un master di primo livello di ingegneria chimica e ambientale, organizzato dall’Eni con la partecipazione delle università siciliane. Mi sembra una bella carta innovativa da piazzare sul tavolo della nostra formazione superiore. E anche per i laureati triennali siciliani (e non solo). Comunque, parlandogli e ascoltandolo,si capisce come abbia fatto questo comunista omosessuale nel miracolo di diventare sindaco di un città come Gela. E sia riuscito a prendersi anche una larga maggioranza. Attacca frontalmente e senza paura i mafiosi; e passa due pomeriggi alla settimana a ricevere i suoi concittadini più bisognosi, tra cui spesso i manovali o, appunto, i simpatizzanti della mafia, compresi gli ex detenuti.            
    

Bene anche Catania, dove, per la sezione arti visive del Premio delle arti, c’è stata l’esposizione dei più bei lavori degli studenti delle accademie di tutta Italia. Un allestimento arioso e artistico a sua volta, opere giovanili da far venir voglia di comprarsene un po’, investendo sul futuro di qualche talento (ma non si può, il sottosegretario potrebbe essere sempre sospettato di avere spuntato un prezzo di favore…). E poi la realizzazione del polo "Euromediterraneo delle arti", che avrà Catania come centro di irradiazione, e che si specializzerà nelle nuove tecnologie di produzione e formazione artistica. A Catania ho pure assaggiato ottimo pesce (a Gela, sia detto con ogni rispetto, dev’esserci ancora l’effetto raffineria…). Poi via verso Messina, per l’apertura dell’anno accademico del conservatorio, verosimilmente la mia ultima apertura.

E qui è successa una cosa che ho pudore a raccontare ma che in questi momenti mi aiuta a digerire qualche amarezza. Dopo il mio intervento nell’aula magna c’è stata quella che si suole chiamare una standing ovation. Credo di gratitudine per l’impegno buttato in un settore che era sempre stato osservato da lontano e con sufficienza dai governi. Volete sapere se mi sono commosso? Non ve ne frega niente? Ve lo dico lo stesso: sì. E quando il musicologo che ha tenuto la lezione "magistrale" ha notato come sia del tutto raro che nel clima odierno un politico riceva una simile manifestazione di consenso, io dentro di me ho pensato "è per questo che mi faranno fuori"…

A proposito di gastronomia siciliana. Consigli, anzi superconsigli per gli acquisti per Ganzirri, località deliziosa vicino Messina, posto notissimo (non a me, fino a ieri) per vongole, cozze e ricci. Svetta "da Anselmo". Mentre almeno al sabato sera a Palermo potreste aspettare due ore e mezzo (più di Milano-Barcellona!) per una pizza al Rusticotto di viale dell’Autonomia. Meno male che si festeggiava la mostra di Dino Turturici, pittore milanese-palermitano dal genio sensuale (i suoi nudi femminili sono tra i più belli che abbia mai visto) e dai sanissimi princìpi morali…

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