Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono utilizzati cookie di terze parti per il monitoraggio degli accessi e la visualizzazione di video. Per saperne di più e leggere come disabilitarne l'uso, consulta l'informativa estesa sull'uso dei cookie.AccettoLeggi di più
Esselunga bis. Meno grave, più grave
Ancora Esselunga. Mi sono fatto una cultura sull’episodio della commessa pestata in una sede di Milano (via Papiniano). La ragione? La gravità dell’episodio che mi era inizialmente sfuggito. E lo scrupolo di avere eventualmente fornito ai blogghisti una versione esagerata. Allora. La storia presenta un aspetto meno grave: non è stato nessun responsabile dell’azienda a portare la commessa nello sgabuzzino e a pestarla. Ma presenta due aspetti più gravi. Il primo: la commessa (un’italo- peruviana, viene ripetuto dalla stampa) è stata aggredita negli spogliatoi, non accessibili al pubblico, da un energumeno che portava dei guanti come ogni picchiatore scientifico; il quale mentre le urlava “hai parlato troppo” e “piscia, piscia” (impossibile non pensare alla richiesta di andare in bagno della settimana prima), le ha sbattuto la testa contro i muri e infine gliel’ha immersa nel water tirandole l’acqua dello sciacquone sopra. Il secondo: l’Esselunga ha comprato uno spazio sul “Corriere” per accusare il complotto di sindacalisti, “politicanti” (magistrale!) e giornalisti, rei di creare contro l’azienda un “clima di intimidazione” e per minacciare richieste di risarcimento contro chi ha raccontato la vicenda. Sarebbe più interessante sapere perché una commessa che ha problemi ai reni non può interrompere il lavoro per tre minuti. E sarebbe interessante sapere perché la polizia (così dicono le cronache) ipotizzi un rapporto tra il pestaggio e la denuncia fatta dalla commessa al sindacato contro il divieto subìto sul lavoro. La magistratura comunque ha iscritto nel registro degli indagati per mobbing tre responsabili del supermercato. Letto e riletto, confermo il mio proponimento pasquale.
Nando
Next ArticleAgriturismo? Si può fare...