Martedì grasso. Milanoaccademie tutta per voi

Invito ufficiale per amiche e amici, ma anche per ogni buon pellegrino che abbia a cuore la cultura. Vediamoci a Milano martedì (quelli che possono). Avrete arte e musica dappertutto. Ci sarà il battesimo di quella che mi piace considerare una mia creatura: il polo di Alta formazione artistica e musicale Milanoaccademie. Come qualcuno dei blogghisti già sa, ho lavorato dal ministero a costruire in Italia un po’ di poli territoriali. Con una logica precisa: creare nel sistema dell’arte e della cultura reti integrate di istituzioni, pubbliche e private, in grado di giocarsi al più alto livello le vocazioni e le opportunità di una città o di una grande area. Milano è appunto uno di questi poli. Ha una quantità e qualità di istituzioni che sarebbe stato insensato – da parte mia –  non unire, non incoraggiare a un gioco di squadra. Per dare loro un peso maggiore sul piano internazionale, dell’elaborazione culturale, dei rapporti con le autorità di governo. E per dare più opportunità professionali ai loro giovani e giovanissimi talenti.

Insomma, venite e godete. Una mattinata di confronto intenso (spero) a Palazzo Marino fra i protagonisti dell’alta formazione. E poi un pomeriggio di open day per le sei istituzioni che si sono unite sotto la sigla "Milanoaccademie": Brera (che ha intanto finalmente trovato la sua nuova sede nella caserma Mascheroni), il Conservatorio Verdi, la Nuova accademia di Belle Arti, la Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi, l’Accademia di ballo della Scala, la Domus Academy. In ciascuna delle istituzioni i cittadini potranno visitare gli spazi e assistere alle performance artistiche allestite per loro. Poi, dal tardo  pomeriggio a sera, un fitto calendario di spettacoli gratuiti (vedi il calendario completo qua a sinistra): dal concerto di musica da camera al Conservatorio fino a "Il lutto si addice ad Elettra" alla Paolo Grassi. Un modo per coinvolgere l’opinione pubblica milanese; per farle sentire il ruolo e la presenza di un sistema di cui troppo spesso viene sottovalutato il potenziale contributo allo sviluppo culturale, civile ed economico della città. Il futuro di Milano, in fondo, non passa solo per il vetrocemento e per la sanità. L’arte, la musica, l’alta formazione: sono loro "la forza del bello", per riprendere il titolo dell’attuale mostra mantovana. Sia che a Milano arrivi l’Expo (in quel caso vento in poppa…), sia che non arrivi. A martedì. Che il bello trionfi. Augh.

Leave a Reply

Next ArticleAccademie e Conservatori. La scommessa di Milano