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Ma quante belle notizie, madama Doré…
Buone notizie, tante buone notizie. La prima è che ieri Milanoaccademie ha fatto la sua prima uscita ufficiale ed è andata benissimo. L’incontro in Comune è avvenuto sull’onda dell’entusiasmo dei milanesi per la conquista dell’Expo (poi vedremo come saranno usati i soldi…, ma la città potrebbe cambiare volto e perfino anima). Soffiava nella sala affollata una piacevole brezza di ottimismo. Si coglieva da parte di tutti che è nato qualcosa che potrà fare del bene, molto bene, all’alta formazione artistica e musicale. Alcune relazioni sono state di alto livello e ricche di slancio creativo. Ecco, occorrerà portare tutto il sistema a quel livello (e tuttavia, come cantavano i Nomadi, “noi non ci saremo”…). Borrelli, grande presidente del Conservatorio, mi ha chiesto come ci si sente quando si accarezza un progetto, ci si lavora e poi lo si vede realizzato. Benissimo, gli ho risposto, quasi scoppiando di felicità ma sempre controllandomi per il rispetto che si deve alla persona. Se si giocherà bene la partita dell’Expo, Milanoaccademie (vedi il post precedente) potrà decollare sul serio, oltre ogni previsione.
Le potenzialità sono davvero alte. Ne ho avuto conferma nel tardo pomeriggio alla Nuova Accademia di Belle Arti, dove è stata presentata una nuova rivista; e la sera a Brera, dove è andata in scena una deliziosa, romantica rappresentazione di Petruska: pianoforte, burattini, marionette, ombre. Bravissimi gli studenti e chi li ha seguiti. Viva tutti, dunque.
Altra buona notizia. Maurizio Pollini ha rilasciato un’intervista alla “Repubblica” di Milano. Di nuovo ha denunciato lo stato di minorità in cui viene tenuta la musica in Italia (e anche in molti altri paesi, ha precisato). Però ha ammesso che con il governo Prodi si è fatto di più che con il governo precedente, che i contributi sono aumentati e che l’atteggiamento è stato più positivo. Posso dirlo? Sapendo quel che ho dovuto penare, sono davvero contento. Evvai.
Altra buona notizia ancora. Oggi si è laureata Dada. Come chi è Dada? E’ una blogghista, perbacco. E’ la blogghista che ha voluto commentare un post di qualche giorno fa tracciando un ritratto di me medesimo quando insegnavo a Scienze Politiche. Un ritratto che mi ha riempito di nostalgia. Be’, non lo sapevo ma Dada è la stessa studentessa poi diventata mamma e ritornata ai suoi studi universitari che dovevo laureare oggi (da correlatore si può). Tesi sulle imprese familiari. E’ andata bene, proprio bene, mentre la figlia mormoreggiava in fondo all’aula con un magnifico ciuccino in bocca. Auguri a Dada da tutto il Blog. Sicuramente, come direbbe Alfa 10, dal suo anfitrione.
Ulteriore buona notizia per me, o almeno per il mio ego un po’ mortificato dalla politica. Notizia di oggi pomeriggio, giuntami da una mia amica che ha assistito alla scena. Sono entrati in un negozio di Roma dei militanti del Pd con il materiale della propaganda elettorale. La proprietaria gli ha detto: qui dentro la propaganda non la fate. Loro si sono guardati un po’ perplessi. Era di destra, la signora? No. E si è spiegata: non faccio fare propaganda a chi ha fatto fuori un galantuomo come Nando dalla Chiesa. Loro hanno abbozzato un po’. Poi hanno risposto: Veltroni non c’entra, non ci poteva far nulla. E lei (vedi un po’ come ragiona chi non sa nulla di politica…): e se non è in grado di imporre Nando dalla Chiesa nella sua lista come può pensare di cambiare il paese? Insomma, questa fatemela apprezzare, vi chiedo licenza…
E infine. E’ pronto il programma del Mantova Musica Festival, è pronto il suo manifesto (“La mia vita è come un rock”). Ma questo andrà su un altro post. Però pensateci: sarà la quinta edizione. Dico: festeggiamo la quinta edizione! Sembrava una missione impossibile…Come scrisse Giuliano Ferrara, difendendo Tony Renis? Dalla Chiesa ci si sfracellerà. Appunto.
Nando
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