La meglio gioventù. E manager da Bagaglino

Domenica di vigilia. Tra una settimana si vota. Ma a nessuno salti in testa di dire "in bocca al lupo" perché rischiamo di finirci sul serio. Ieri pomeriggio sono andato a Padova a un incontro organizzato dai giovani democratici su mafia e legalità. Era strapieno di giovani; così come era piena di giovani, giovedì sera a Milano, la presentazione del libro di Gomez e Travaglio. A Padova mi hanno accolto Matteo e Paolo, giovanissimi nomi di evangelisti che non vogliono fare nel Pd gli eredi delle "due culture" (comunista e democristiana), e che hanno firmato (l’ho saputo solo ieri) una lettera ai giornali cittadini in difesa della mia candidatura. Non li avevo mai incontrati prima. E dunque allineo le seguenti due cose: ci sono affinità sul territorio nazionale che neanche conosciamo e che andrebbero portate alla luce e trasformate in forza collettiva; ci sono temi (legalità, questione morale, ecc.) che sono entrati in campagna elettorale dalla finestra e che sono invece centrali soprattutto per i giovani, i famosi giovani "che dobbiamo trovare il modo di avvicinare" (praticamente assenti, per capirsi, dalla due giorni del Pd milanese su arte, cultura e creatività).

Al lavoro, dunque, anche se è domenica. C’è molto da fare. Perché qui abbiamo, fra l’altro, una classe dirigente da Bagaglino. Stupendo il top manager di Telecom, Luca Luciani,  che a una convention di marketing, così ha caricato le sue truppe: "Piangersi addosso non serve, correte di più, stringete i denti, e allora dagli spalti vi applaudiranno perché voi andrete e segnerete, come Napoleone che fece a Waterloo il suo capolavoro, quando tutti lo davano per fatto, cotto". Grande. Grandissimo. A parte il "capolavoro", mai letto sui libri di storia che dessero Napoleone per "cotto" (dove? A Porta a Porta?, sui giornali di gossip? nello spogliatoio?). E povera Telecom che viene spronata dal capo ad andare verso la sua Waterloo. A proposito di meriti e talenti: questo signore si ciuccia 844 mila euro l’anno.

Ancora di più, come sappiamo, ne ciuccia il signor B., che ha accusato Veltroni di essere stato folgorato sulla via di Damasco "come San Pietro". Direi che dopo "Romolo e Remolo" questa è la migliore. Per favore: ridateci a scuola il cappello con la scritta "asino", le righellate sulle dita, la bocciatura alle elementari. Per gli adulti invece farei una comoda legge che commini l’esilio provvisorio a chi dice frescacce nell’esercizio del potere. Lo si porti su una barca a remi su un’isola, a scrivere centomila volte "sono un ignorante". E se scrive anche una sola volta "iniorante" si raddoppi la pena. Ripreso dalle tivù, naturalmente.

Sempre per stare in clima da Bagaglino: ma perché diavolo chiamare "finanziere italiano" questo sconosciuto Raffaello Follieri, che pare l’imitazione di Bobby Solo e sembra più che altro uno specialista di truffe e assegni a vuoto (l’ultimo per 215mila dollari)? Solo perché sta con Anne Hathaway (copio il nome dalla prima pagina -!- del Corriere, non l’avevo mai sentita, registro che è un’attrice carina assai)? Ma scusate, può mai ragionevolmente esistere un "finanziere di 28 anni"? Forse inteso come guardia di finanza…Dai, piantatela con questa infinita pantomima di una jet-society inventata.

E semmai metteteci nella prima di cronaca cittadina che Rita Borsellino è candidata capolista della Sinistra Arcobaleno al senato in Lombardia. Nasconderla, darle meno spazio che a qualunque pellegrino "amico", mi sa tanto di censura.

N.B. In questo momento mi ha chiamato un’amica per dirmi che stanotte hanno incendiato il gazebo della Sinistra Arcobaleno di Porta Romana a Milano. Era tutto ricoperto dai manifesti della Borsellino, la quale proprio da lì l’altro ieri aveva denunciato con forza il pizzo pagato dai commercianti della zona. Qualcuno ne scriverà? Ve lo farò sapere.

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