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Cronache domenicali. Se un Gracco si fa onore
Grande, indimenticabile… Che esperienza, amici blogghisti! Sono tornato a vedere un film al cinema dopo circa un anno (ok, ok, e ditelo: guarda come riduce la politica…). Sono stato al Colosseo di Milano. La vera notizia però è che sono andato a vedere con tutta la sacra famiglia "Non pensarci", un film di Gianni Zanasi, uno strepitoso Valerio Mastandrea nella veste del protagonista. Un film intelligente, arguto, leggero, che frulla sentimenti in modo mai banale. Dice: ma che, ora ti metti anche a fare la propaganda a un film? Be’, no, questo è un film speciale. L’assistente stagista alla regia, come recitano i titoli di coda, lungamente attesi, si chiama Dora dalla Chiesa, ed è la più piccola dei Gracchi. E siccome colei ha già lavorato a un po’ di film e io non ne avevo ancora visto uno, mi sono sentito rimproverare: "è come se io non avessi letto nessuno dei tuoi libri", mi ha detto durante un pranzo. Non le ho risposto che è un po’ diverso, o forse sì, gliel’ho detto. Ma insomma, fondamentalmente ho capito che aveva ragione lei. Così ci siamo presentati al cinema in tipica formazione da spolvero domenicale: il maggiore dei Gracchi, Esca (la ragazza con il sorriso più bello del mondo), me medesimo, la minore dei Gracchi, la madre dei Gracchi, la Franci (amica dell’aiuto regista), la zia Tina, classica amica di famiglia chiamata "zia" e che ha il merito immenso di avere fatto l’amministratrice contabile del Mantova Musica Festival per cinque anni, tenendo gloriosamente testa ai creditori e poi facendo sempre quadrare i conti. Vedevo le scene del film e chiedevo a Dora, ansiosamente, "e in questa c’entri qualcosa?". E lei: "Sì, papà, le ho seguite tutte io". Cercavo di prenderle la mano come per farle i complimenti, ma dopo due secondi venivo respinto con perdite. Ma che bello, amici blogghisti…
Nando
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