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Un paese senza firma. Sms elettorali e note varie
Sono le dieci del mattino e già imperversano gli sms sulle elezioni. Pensierini fioriti, auguri, inviti a votare, incitamenti, battute. Quasi tutti non firmati. Mi confermo nell’idea che gli sms rivelino lo stato del paese e contribuiscano a imbarbarirlo ulteriormente. Ma io dico: come diavolo si fa a mandare messaggi anonimi? Ma che modo di comunicare è mai questo? Conosco a memoria l’obiezione: ma la tua rubrica ti dà automaticamente il nome di chi ha scritto. Appunto: e a te chi te l’ha detto? Chi ti ha detto che io abbia pensato dopo una tua prima telefonata (magari fatta abusivamente perché il mio cellulare riservato non te l’ho mai dato) di fissarmi subito, con bramosia, il tuo numero in rubrica? Anzi, dovresti essere contento che non ci sia; perché vorrebbe dire almeno che non ti considero uno scocciatore da riconoscere subito tassativamente per non rispondergli. Oppure: chi ti ha detto che io non abbia già raggiunto la capienza massima della mia rubrica e che quindi non sappia proprio dove metterti? O ancora: chi ti ha detto che sia così pazzamente interessato a mantenere i contatti da essermi messo il tuo numero in rubrica un giorno che mi hai chiamato mentre correvo sotto la pioggia, o mentre parlavo a un convegno, o mentre ero in piedi in tram con una mano all’appiglio e l’altra alla borsa, o (perché anche questo capita) mentre facevo la pipì in un ristorante? E poi, scusate, anche se io sapessi chi mi manda il messaggio, perché non firmarlo? Ma pensiamoci: sarebbe come mandare una lettera a un amico e non firmarla perché sulla busta c’è il mittente. "Un caro saluto". E basta, senza la firma. Senza la cosa più bella. Tanto sai già chi sono…Ma non sarebbe folle? Non penseremmo di trovarci di fronte non dico a un villano ma almeno a un tipo un po’ strampalato, bisognoso di un paio di sedute? Forse che la firma non è un nome? E il nome non è, tante volte, un meraviglioso concentrato di affetti e di memorie? Non è bello leggerlo, o sentirlo, o dirlo? Non è il perno, il cuore del rapporto tra due persone? Non vi capita mai di mormorare il nome di una persona, pensandola in sua assenza? E perché allora ometterlo anche quando mi annunci che arrivi, o che ti è nato un figlio, o che mi abbracci? Io dico che stiamo diventando tutti un’altra cosa…E ancora, come se non bastasse: perché mi metti nell’alternativa maledetta di gettar via un messaggio (magari bello) senza aver capito di chi è o spulciare tutta l’agenda per un’ora (se basta) alla ricerca del mittente? Vedi un po’ che complessità di questioni, civili e affettive, dietro un sms spedito in fretta a chissà quante persone o forse a due o addirittura a una…E vedi un po’ di che mi occupo e su che mi interrogo mentre l’Italia (oddio, una sua parte) sta col fiato sospeso in attesa di sapere se ricadrà sotto i comandi di B. e dei suoi soci….
Nando
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