Vigilia politica. Il bello dell’amicizia

Gente mia che vigilia. Che vorrà mai dire che sono diminuiti i votanti nonostante la concomitanza di elezioni regionali e comunali e provinciali per milioni di cittadini? Domani lo sapremo. Intanto mi sto leggendo (e ve lo consiglio) l’ultimo numero dell’Internazionale. In copertina: "Visti dagli altri". Cinquanta corrispondenti stranieri raccontano le elezioni italiane. Panorama, per noi, non brillante. Brilla invece di nuovo, tra le altre analisi, quella di una bravissima giornalista turca che vi ho già segnalato, Yasemin Taskin. Non si vede mai il disegno di un’Italia diversa, dice. Aggiungendo: "E i leader, nelle liste elettorali, affiancano ai vecchi quadri i simboli del malessere: operai, precari, giovani, immigrati". Come se i simboli del malessere -questa mi pare l’osservazione implicita- potessero da sé simboleggiare un’Italia diversa. Un’Italia, annota la Taskin, che non si disegna né dicendo "si può fare", né dicendo "rialzati Italia".

Intanto, per tirarvi su il morale, vi racconto di cose buone dal mondo. La prima è che è uscita una rivista semestrale che si chiama "HiArt". E’ una rivista d’informazione dell’Alta formazione artistica e musicale e nasce dalle fertili menti del Ministero che si occupano di questa materia. E’ dedicata soprattutto ai nuovi linguaggi e alle nuove tecnologie dell’arte. Non perché abbia avuto l’onore, poche settimane prima di andarmene, di scrivere la presentazione per il primo numero; ma è proprio bella, elegante, di quelle che da piccolo ci avrei affondato il naso nelle pagine. E’ distribuita in tutte le principali edicole e librerie, da Bolzano a Siracusa. Prezzo 8 euro.

Poi vi racconto che ieri sera ho avuto il piacere immenso di bere un bicchiere del vino "terredora" (viene da villa Dora, la comunità di cui vi ho parlato vicino Avellino, seconda bottiglia stappata in assoluto) con due amici grandi, un Corrado scrittore e un Gherardo ormai scrittore anche lui. Tutti e due amanti della legalità e con il coraggio delle proprie idee. Serata splendida, con rispettive mogli (dotate di propria professione) e con il maggiore dei Gracchi in gran forma. Serata splendida. Dovesse andar male domani ma non è detto, proprio non è detto, ci sarà sempre l’amicizia a fortificarci.

Anche per questo, a proposito di agriturismo, io non concordo troppo con la proposta fatta dal mio amico Pasquale (Pirone) di trovarci insieme ad altri esponenti politici. Un incontro di quel genere mi pare che debba semmai essere deciso proprio nel raduno. Prima l’amicizia, il parlarsi e il raccontarsi, come presupposto di una ricerca comune. Senza farsi condizionare da chi le sue scelte le ha già fatte, e talora pure molto forti. Quanta società civile e quanta politica? E come? E con chi? Poi i "chi" si inviteranno. Ma credo che già questo confronto ci chiederà un bel po’ di lavoro. Qualunque sia il risultato di domani. Dentro cui, volete scommetterci?, scopriremo comunque che il famoso 30 per cento di elette donne era una pia illusione…

P.S. Qualche post fa mi ero impegnato a raccontare come la stampa milanese avrebbe riferito dell’incendio al gazebo di Porta Romana tappezzato con i manifesti della Borsellino. Brevi in cronaca, ma senza mai citare la Borsellino. Alé.

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