Miscellanea. La classe non è acqua

Miscellanea pensando al 18 aprile, che fu e che si ripete. Intanto grande notizia dal Mantova Musica Festival. Sabato 24 e domenica 25 maggio l’Associazione degli amici del jazz terrà a sommo beneficio dei visitatori un grande mercato del disco usato e del disco da collezione. Per gli amatori del genere una ghiotta occasione per tuffarsi nel tempo che fu e fuoriuscirne con bottini preziosi (vedo che anche tra i ragazzi questa riscoperta del disco tira molto). Sul fronte Melampo vi segnalo invece la presentazione di “Cent’anni da interisti” che si terrà a Milano allo spazio Melampo martedì sera. E’ un libro delizioso che racconta la storia di una famiglia di quattro generazioni di interisti, tra la Brianza e Milano. Episodi di nonni, zii, genitori e nipoti intrecciati con trionfi e delusioni del grande popolo “bauscia”. Un vago sapore fiabesco. Be’, non ci crederete ma non abbiamo mai avuto tante risposte alle mail di invito. Tutte piccate e sfottenti, tutte di juventini e milanisti! Eh, il calcio…Comunque sono ansioso di fare il mio primo dibattito con Beppe Bergomi.

Fronte Bocconi. Sono andato a pranzo ieri nella “mia” università (questa è casa sua, mi ha detto il rettore; be’, in effetti ci ho vissuto decenni…). Qui il mitico “dottor Grillo”, in arte Salvatore, direttore del Pensionato fin da quando io ero studente, mi ha regalato una grande sorpresa. Dopo trentacinque anni mi ha fatto riincontrare a tavola con Nino Manetto, siciliano di Patti, ala sinistra dei “Cinesi”, la nostra squadra del pensionato. Decisamente ingrassato, ma sempre aitante. L’ho riconosciuto non alla vista ma all’udito; dall’ inconfondibile accento siciliano, stretto come allora. Ve lo racconto perché mi ha entusiasmato la confessione che Nino ha reso in pubblico dopo tanto tempo. Grillo, secondo le sue usanze brutali, gli dava del “pirla”. E lui se lo teneva. Ma si arrabbiò di brutto quando seppe che Grillo era di origini calabresi. “Minchia”, ha spiegato, “un calabrese che dà del pirla a un siciliano!” Così sposò la contestazione studentesca. Stupendo. Per capire tempi e costumi, vale più di un trattato.

Vale più di un trattato anche quel che ha fatto Franca, sociologa anch’ella nonché capo della mia segreteria (in scadenza pure lei). Suo figlio è stato sospeso al liceo per indisciplina. Ultimo episodio incriminato: armeggiava giocosamente il cellulare (credo) mentre la prof spiegava. Franca quando l’ha saputo è andata a scuola. E ha ringraziato. Gli ha detto che han fatto bene. E con il marito ha dato al figlio una piccola spiegazione sul rispetto che si deve a chi lavora. Pensando alle migliaia di genitori cafoni che fanno i sindacalisti di figli cafoni quanto loro, e che vanno a insultare per ogni motivo quei poveri insegnanti costretti a fronteggiare le generazioni del Bagaglino senza nemmeno più il prestigio del proprio ruolo, ho avuto per Franca un moto di ammirazione. E ho pensato che l’intelligenza e il senso delle istituzioni non sono acqua fresca (già, come diceva nelle sue telecronache calcistiche Nicolò Carosio, la classe non è acqua).

E infine: grazie a Kappa, troppo gentile, cercherò di essere all’altezza. Mentre se incontrate Luca Telese, giornalista ex Rete, ditelo anche a lui che la classe non è acqua. Né nel calcio, né in politica, né nelle relazioni umane. Dice: ma che, usi il Blog per queste cose? Ho capito, ma se non riesco a parlargli in altro modo…

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