Se venti punti vi sembran pochi

Ennoeh?, non incominciamo con questa solfa che gli italiani non ci hanno votato perché sono cretini, perché sono stati imbesuiti da B. e dalle sue tivù. Amici cari, gli italiani ci hanno fatto vincere le elezioni per quattro anni di fila, dal 2002 al 2006. E allora partiamo da qui per fare qualche riflessione. Con una premessa/promessa: questo Blog si eserciterà a lungo a fare e raccogliere (spunti di) analisi su quello che è accaduto. Perché ora ognuno è messo davanti alle sue responsabilità. E dunque andremo avanti per giorni, pur con tutti gli intervalli di entusiasmo dovuti al Mantova Musica Festival (21-25 maggio) e ad altre piacevolezze della vita.

Primo. Gli italiani non sono schierati “a prescindere” con B. Dal 2002 ci hanno fatto vincere tutte le amministrative fino al trionfo delle regionali nel 2005. Il fatto è che il propellente di questa ripresa era stato un vastissimo movimento civile che aveva coinvolto tutte le dimensioni dell’opposizione, da quella morale-giudiziaria, a quella pacifista a quella sindacale. Ma i partiti del centrosinistra invece di accendere ceri ai movimenti per ringraziarli di questa potente iniezione di vitalità ricevuta gratis, ne hanno preso le distanze appena hanno potuto. Li hanno considerati fastidiosi, incompatibili con i grandi disegni politici. E appena arrivati al governo, con la sinistra “radicale” in prima linea, gli hanno scodellato l’indulto in segno di riconoscenza. Beccatevi questa e tanti saluti al propellente.

Secondo. Due settimane prima del voto del 2006 il centrosinistra aveva sul centrodestra sei-sette punti di vantaggio. Li ha buttati via inanellando ogni sera una comparsata narcisista (e irresponsabile) di qualche suo esponente che andava in tivù a minacciare una nuova tassa. Non, si badi, “la stessa” tassa; ma tasse sempre diverse. Teorizzando che fossero ricchi i proprietari di patrimoni di 250.000 euro, ossia la tipica casa che a forza di mutui una famiglia compra per il figlio. Pazzesco. Comunque, un caso unico nella storia mondiale delle elezioni: partiti che annunciano tasse che non introdurranno. Risultato, dai 6 punti allo 0,1 di differenza. Dalle due settimane prima del voto a oggi, fatti i conti degli spostamenti di campo (Udc ecc.), come centrosinistra -Sinistra arcobaleno compresa- abbiamo perso venti punti percentuali. Dico: venti punti in due anni. Esistono precedenti del genere? Sulle cause torneremo. L’importante è avere chiaro che abbiamo compiuto questo prodigio. Con il quale B. non c’entra proprio nulla, è innocente senza bisogno di prescrizioni. Tutta farina del nostro sacco.

Terzo. Il risultato del Pd è, purtroppo, inferiore a quello che appare. In quel 33 per cento c’è una quota vasta, ma vasta davvero, di elettori montanelliani, che cioè sono andati a votare -parole loro- “turandosi il naso”. Non solo quelli di Rifondazione, ma anche quelli che hanno creduto nel Pd e se lo sono visti nascere in un certo modo. E che alla fine si sono posti il problema, l’unico problema, di non fare vincere B. Il voto dell’Ulivo nel 2006 non ebbe che marginalmente questa componente. Era sì antiberlusconiano, ma condivideva e sperava nel progetto dell’Ulivo. Sicché è sensato dire che sul piano politico il risultato fu migliore.

Quarto. Resto convinto che per la situazione che si era creata, l’unica cosa sensata per il Pd fosse quella di presentarsi senza la sinistra radicale. E che Veltroni non potesse recuperare in campagna elettorale il distacco che si era formato nelle propensioni di voto tra Pdl+Lega e Pd+Idv. Non ha proprio alcuna colpa se non ci è riuscito. Semmai la colpa è che lui o altri abbiano pensato di poterlo fare. E che questo abbia contribuito ad accelerare la caduta del governo Prodi (si sarà arrabbiato Mastella nel sentirsi dire, mentre aveva la bufera giudiziaria in casa, che ci saremmo presentati da soli?).

Quinto. Questo non è il momento di accettare e bersi tutto. Questo è il momento di parlare. Anzi, di urlare. Non possiamo tenerci il diritto al mugugno e scoprire che magari anche il nuovo presidente del Pd se lo nomineranno in quattro gatti, tra cui uno solo (Veltroni) eletto da qualcuno. No, stavolta per salvare il destino della comunità della sinistra bisogna urlare.

Segue alla prossima puntata….

P.S. E ora una piccola, bella notizia. Ma lo sapete che lo studente di Economia che mi faceva da accompagnatore e interprete a Lubiana mi ha detto che era curioso di conoscermi perché legge questo Blog? Oh, Alfa10, Robertoli, Classicaviva, Pielle, Poeta (li metto per tutti, concedetemelo…)siamo internazionali!!

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