Prima dello sfratto. Ultimo post dal Ministero

Ultimo post dal Ministero. E’ arrivato l’ordine di sfratto esecutivo. Entro le 17 devo restituire le chiavi. Via, fuori tutti i membri del vecchio governo. Giusto, tutto veloce, come la formazione del nuovo governo. E allora, rinviando a domani sera per un nuovo post, avviso che sul mio sito ministeriale ho messo la lettera-promemoria che ho mandato al Direttore Generale dell’Alta Formazione Artistica e Musicale per ricordare anche all’ultimo le richieste degli studenti di accademie e conservatori; più precisamente, quelle su cui abbiamo trovato tutti insieme negli ultimi mesi un accordo di massima. Celebro queste ultime ore ascoltando un bellissimo cd dei Pearl Jam per me allestito con raro gusto e ancor più rara sensibilità da un giovane avvocato.

A proposito di avvocati e di leggi, ho scritto per Articolo 21 un intervento su quella che per molti è la più ovvia e spensierata delle riforme costituzionali da fare, ossia la soppressione di uno dei due rami del parlamento. Lo consegno anche a voi. 

“Ecco, vedete perché sono contro l’ assalto al bicameralismo? Perché non mi convince neanche un po’ l’idea che con una sola Camera potremmo avere una democrazia più efficiente? I fatti di questi giorni ce l’hanno spiegato plasticamente: vivendo in una società dei media dove i media sono in gran parte  proprietà o sotto il controllo del potere politico, non ci vuole nulla, ma proprio nulla a scatenare moti di opinione pubblica a favore o contro questa o quella cosa. Radicalmente, starei per dire selvaggiamente, a favore o contro. E, sull’onda di quei moti, non ci vuole niente a far fare leggi di cui poi si può essere costretti a vergognarsi. Pensiamoci. La sicurezza è stata per mesi al centro di una straordinaria, ossessiva campagna di stampa e tivù. Per dire -sempre e solo- immigrati e nomadi, nomadi e immigrati. Via tutto il resto. Sparita la grande criminalità (anzi, Mangano eroe o santo subito). Sparita la violenza ultrà, quella degli skinheads, quella dei bulli minorenni a scuola, quella delle discoteche all’uscita delle quali ci si infilza come tordi ogni settimana. E ora, d’incanto, passate le elezioni, le rivediamo tutte, le forme della violenza e dell’insicurezza. Il ragazzo ucciso a Verona, il ragazzino a cui incendiano i capelli, ecc. Ma allora: ve l’immaginate fare leggi di corsa sotto la spinta di questa informazione drogata? E chi rimedia, dopo? I padri costituenti tanto stupidi non erano. E, fra l’altro, nemmeno sospettavano la potenza dei media che sarebbero arrivati…No, per favore. Qui il rischio è che invece di un parlamento efficiente ci si materializzi un parlamento deficiente. Proprio come l’informazione di cui parlò un giorno Franca Ciampi.”

Arrivederci, dunque. Con un senso di malinconia ma ormai anche di liberazione. A presto! (e domani non dimenticatevi di indirizzare un pensiero al trentesimo anniversario di Aldo Moro e di Peppino Impastato)

Leave a Reply

Next ArticleCertificato anticasta