Voci del verbo intercettare. E il buono che avanza

E ora che farà l’opposizione? Che farà di fronte all’annuncio di B. di vietare tutte le intercettazioni telefoniche salvo che per i reati di mafia e terrorismo? Dirà ragazzi calma è finito il tempo del giustizialismo? Schiererà davanti alle tivù la Madia, la Picierno, la Cardinale (non Claudia) e magari anche la Melandri (non me ne voglia) per fare vedere che oggi l’opposizione è meglio, oh com’è meglio con le sue donne tanto giovani e carine, mentre qualcuno lamenterà con faccia contrita che così si pregiudica il dialogo? Sgriderà che non vorrete mica tornare all’epoca dei girotondi? Metterà i fiori nei cannoni di B, naturalmente a colpo partito? Non so se ci si renda  conto del livello di impunità evocato da questo semplice annuncio. E a quando, di grazia, il divieto di usare la prova del dna? E poi quali indagini si potranno fare sulla mafia? O non è forse la politica, ormai, a decidere se uno ha a che fare con la mafia o no? Dell’Utri: ma che dite, è un perseguitato politico. Cuffaro pure. Mangano un eroe. Vedrete che di riffe o di raffe neutralizzeranno anche le intercettazioni che riguardano Cosa Nostra.

Qui l’opposizione dovrà dimostrare se esiste oppure no. Se la sua ambizione è quella di prendersi i buffetti e le caramelle da Sua Maestà e dalle sue tivù o di costringere Sua maestà a rispettare la legge e la democrazia. Se gli abusi di intercettazioni (veri, e spesso esecrabili) sono più importanti di questa immensa saracinesca che chiude le indagini su intere categorie di reati. Alla faccia della sicurezza…

In ogni caso, siccome non bisogna mai perdere di vista il buono che c’è, vi parlo bene dei giovani di Capramagra, associazione che opera alla Cattolica di Milano, volonteroso vaso di coccio tra i vasi di ferro di Cl e della Lega. Li ho visti ieri. Ci siamo incontrati per circa due ore su iniziativa di Eva (ricordate? la laureanda siciliana di cui ho parlato qualche post fa). Clima di gente che pensa, si respira ossigeno a gogo. Tutti impegnati nella cooperazione internazionale. Fanno anche un giornalino, “L’eco del tamburo”, pieno di cose e note interessanti.

Poi vi parlo bene del comune di Assago che ha sostenuto Grazia Aloi nell’organizzazione di una due giorni di festa della “cultura socio-sanitaria”. In realtà, tra gli stand allestiti in una stupenda cascina riattata a struttura pubblica, si è fatto festa parlando di malattie, comprese quelle dette inguaribili. Mi è sembrato coraggioso, pare che sia la prima volta che succede una cosa del genere in Italia.

E infine vi parlo bene di Flare, acronimo di Freedom Legality and Rights in Europe, promossa da Libera, e che per quattro giorni, a partire da oggi, porterà a Bruxelles decine di organizzazioni di circa trenta paesi europei. Temi: criminalità, traffici vari (droga, clandestini, minori), giustizia, mafie, diritti umani. Con l’obiettivo di farne materia d’impegno dell’Unione europea. Insomma, se qui in Italia cercano di favorire i criminali, noi si va a Bruxelles per colpirli di più e più efficacemente. Là. E fra qualche anno vediamo chi la spunta…Ci sentiamo al ritorno da Bruxelles.

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