Non tutte le B. vengono per nuocere. E non tutti i Boss sono mafiosi

Grande Bruce! Grandissimo…Sono appena tornato da San Siro e non riesco a non comunicare poche e semplici cose. Bruce è l’esempio di chi non si risparmia. Tre ore filate, come sempre, senza prendersi una pausa, a ritmi forsennati, con una dedizione assoluta al suo pubblico, una dedizione che non cambia di una virgola se la quantità di spettatori ha tradito le attese. Lo vidi una Pasqua a Verona sotto il diluvio con lo stadio pieno a metà e diede il massimo lo stesso. E’ una lezione per tutti. Perché nessuno dovrebbe risparmiarsi, davanti al proprio pubblico. Né l’artista, né lo scrittore, né il professionista, né il politico. Purtroppo qualcuno dà il massimo solo se ha le tivù davanti.

Ma lo spettacolo nello spettacolo è -appunto- il pubblico. Il pubblico di Bruce è particolare, me ne rendo conto ogni volta di più. E’ quello che si è tirato su lui. Zeppo di giovani ma intergenerazionale. E’ difficilmente tamarro (di testa, dico), è pacifista, gentile (quello vicino a me, con un bel “pax” tatuato sul bicipite e una birrazza in mano, mi ha detto “buonasera” quando si è seduto), è brioso e ama la vita. Non è il pubblico di Vasco, anche se c’è qualche sovrapposizione. Ha un’altra idea di “corsa”, un’altra idea di “trasgressione”. Stasera ha dato di sé una rappresentazione fantastica, anche perché Bruce stuzzicava, andava su e giù verso i ragazzi sotto il palco, si faceva toccare le gambe, stringeva mani, ha baciato castamente una ragazza e meno castamente un’altra, portava refrigerio a i più vicini con una spugna inzuppata d’acqua.

A un certo punto gli han dato una bandiera tricolore. Se l’è messa addosso e ci ha camminato qualche metro. Piccolo brivido di emozione. Era un po’ l’immagine dell’altra America alleata con l’altra Italia, dove “altra” non significa per forza perdente. Altra, diciamo, rispetto a oggi.

Voto complessivo del concerto: 9 e mezzo. Ha rovinato un po’ l’acustica, che in certi brani era pessima (ognuno ha il suo microfono…). Anzi, direi: non ve la potete prendere più con l’acustica da comizio, visto che qui si pagava pure. Quando siamo usciti mi sono reso conto che ero l’unico spettatore in tutta San Siro con la giacca. Già, la cravatta non l’avevo, ma la giacca sì. Insomma, ero elegante ma sportivo. Spero non mi abbiano beccato al videotelefonino mentre cantavo. All’uscita un ragazzo ha detto alla ragazza che camminava con lui: “guarda Dalla Chiesa”. Risposta di lei: “E chi è?”. Risposta di lui: “Il segretario del Piddì”. Stupende tutt’e due…Grande Bruce…

 

P.S. Attenzione attenzione. Sursum corda. Del presidio di lunedì scorso non ha parlato solo l’Unità. C’è stato un servizio al Tg nazionale di Rai3, la seconda pagina nazionale di Repubblica, radio24, radiopop, e molte radio ancora. Più un passaggio su Blob. Per fortuna non ci hanno ancora mandato in esilio. D’altronde se non fosse difficile dove starebbe il divertimento?   

Leave a Reply

Next ArticleLibera, Galliera e l'effetto oleandro