In tutte le direzioni. Del Piddì, dei tram e del Corriere

Nella fretta degli ultimi giorni mi ero dimenticato di dare una notizia ai blogghisti: faccio parte della Direzione del Piddì. Forse qualcuno lo ha letto sui giornali, ma sentivo il dovere di dire il perché e il percome. Intanto: non è vero, come è stato scritto, che sia “stato eletto” nella direzione medesima. Non è stato eletto nessuno, come ormai si sa. Viene proposto un elenco e quello viene votato in blocco, senza alcuna possibilità di fatto di scegliere le persone: quello buono, quello nobbuono. Dovresti proporre un elenco alternativo, dove (di nuovo) nessuno sarebbe votato. Bei tempi quelli della Rete, quando ogni delegato aveva un nome a disposizione e chi prendeva più voti entrava nel comitato nazionale. Testimonianza storica che “si può fare”. Non c’è nessuna condanna biblica a non farlo. La proposta me l’ha fatta Rosy Bindi la mattina stessa dell’ultima assemblea costituente. Ho detto che io non ho una grande considerazione del gruppo dirigente del Piddì, anzi, che il presidio sulla giustizia di Milano era anche di critica all’immobilismo dell’opposizione. E che ho iniziato un mio percorso autonomo (Scuole di formazione politica Caponnetto, ecc). Mi ha detto che basta rimanere collegati. Dopo alcuni minuti ho risposto di sì. Per due motivi: avere una tribuna in più per dire le cose in cui credo (e deliziandomi all’idea che molti  avrebbero mal sopportato il mio arrivo in quel luogo) e mettere a tacere quanti già malignavano che il mio impegno critico nascesse dal rancore per “essere stato fatto fuori da tutto” (come se nel 2001-2006 non fossi capogruppo della Margherita sulla giustizia…). 

Ma visto che si parla di direzioni, come non far sapere al globo intero quel che è accaduto a Milano dopo il fantastico concerto di Bruce di mercoledì sera? Io per fortuna ho trovato un passaggio (la giacca aiuta, che ci volete fare…). Ma migliaia e migliaia di giovani se ne sono dovuti andare a piedi da San Siro in direzione Duomo per mancanza di mezzi pubblici! Sapete la risposta dell’Atm? Avevamo predisposto un servizio speciale di quattro tram in più! Già, con sessantamila spettatori … Provate a dare quattro tram ai tifosi di calcio dopo le notturne e vedete che cosa succede…Questa è la Milano dell’Expo, amici. Alleluia.

E sempre a proposito di direzioni, I have a dream. Sogno di vedere un giorno la Direzione del “Corriere” fare (o far fare) un editoriale per criticare una delle cose criticabili di B. senza subito dovere dire che però anche la sinistra sbaglia, che però ecco il rischio del radicalismo, che però anche la sinistra esagera i toni. Così, una volta in quindici anni, penso che sarebbe assai carino: B. fa una fesseria e il “Corriere” scrive che è una fesseria. E basta. Proprio come fa con la sinistra senza dire ogni volta che però anche B. ha il conflitto d’interessi, i processi, fa le corna ecc.  Per esempio, oggi il “Corriere” titola: “Berlusconi, l’insulto di Di Pietro”. Insulto. E può essere. Ma allora quando ci sarà un titolo così: “Magistrati. L’insulto di Berlusconi”? I have a dream. E attendo.

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