I diritti e l’8 luglio

Sì, mi sono inabissato per qualche giorno. Sto lavorando a rotta di collo a Genova per la realizzazione di una “dieci giorni dei diritti” che vada dal 16 al 26 luglio. Giorni che ricomprendono l’anniversario del G8 ma che intendono non esaurire la questione dei diritti (sanciti e negati) nel ricordo di quanto avvenne nel 2001. Il progetto è che Genova, se così si può dire, “sublimi” la ferita di allora e, oltre che ricordare, diventi nel prossimo futuro capitale dei diritti umani e civili. Saranno dieci giorni di grande interesse: i diritti dei deboli, dei minori, dei clandestini, della democrazia contro i suoi nemici, i sessant’anni della Costituzione e della Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo. E, ovviamente, la Diaz e Bolzaneto. Appena sarà definitivo, avrò il piacere di mostrare alle Signorie Loro il programma in diretta su questo Blog.

Intanto, a proposito di diritti, vi segnalo come quello all’informazione sia stupendamente esercitato da Piero Ricca. Andate sul suo sito (.org) e vedrete delle interviste imperdibili. Imperdibili per il tono irriverente ma sempre sorretto da una documentazione stringente e mozzafiato. Interviste così a personaggi pubblici non se ne vedono più, se mai ne abbiamo viste. E se è vero che ogni tanto Piero si fa aspro e strafottente, è anche vero che in un panorama al cloroformio come quello che abbiamo sui video queste interviste sembrano una boccata d’ossigeno. Consiglio, tra le ultime, quella a Veronesi sul caso Santa Rita. Incredibile che uno scienziato circondato da quella fama, già ministro della sanità, non riesca a dire una parola contro lo scandalo degli scandali della sanità privata. Che se la prenda con le intercettazioni telefoniche, perché l’arma vincente (ci credereste?) è “prevenire”. Che addirittura suggerisca la ricetta della prevenzione contro la mafia, che comunque si combatte liberalizzando le droghe (può essere, ma le indagini?). Tutto, devo ammettere, con molta gentilezza nei modi.

Infine, e sempre a proposito di diritti, questa volta costituzionali: capitolo 8 luglio. Ho mandato ovviamente la mia adesione, credo che il Pd si stia cacciando in un cul de sac da cui difficilmente verrà fuori (è vero, il giro di Veltroni d’autunno rischierà di trovare piazze  e teatri vuoti…). Ribadisco la mia difficoltà a essere in tempo a piazza Navona per impegni universitari (per cortesia, non mettetemi nella situazione di quello che viene indicato come il docente “di passaggio”…). Ma potrei riuscire ad arrivare in tempo a Genova dove ieri –sono stato anch’io alla riunione- Libertà e Giustizia e il Comitato per la difesa dello Stato di diritto hanno deciso di lanciare lo stesso appello romano per una manifestazione alla stessa ora davanti alla prefettura, così da mobilitare chi a Roma non potrà andare. La richiesta di fare qualcosa del genere a Milano mi è giunta da uno studente universitario che è venuto al presidio del 23 giugno e che spiega che diversi suoi amici vorrebbero mobilitarsi in città. Che ne pensate? Tutto sommato, moltiplicare le iniziative di sostegno a quella principale non sarebbe male…

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