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Rifondazione addio
Occhei, sarà Ferrero il segretario di quel che resta di Rifondazione. La mia modesta analisi è che così morirà -e nemmeno tanto in gloria- la possibilità di avere un’area radicale alla sinistra del Piddì. Che ne avrebbe avuto bisogno. Ci sarà, in compenso, una succulenta ed elettrizzante riedizione di Democrazia proletaria, che una volta prenderà l’1,8 per cento e la volta dopo prenderà il 3 e penserà per questo di avere un futuro. Tutti voti incistati, congelati e inservibili per qualsiasi alternativa. Nichi Vendola era l’unica persona in tutta quell’area capace di rompere i recinti. L’unico ad avere vinto primarie vere. L’unico ad avere dimostrato di sapere fare opposizione ma anche governare. Trovo incredibile che i suoi avversari non abbiano l’intelligenza e l’umiltà (che sempre nasce dall’intelligenza) di riconoscerglielo. Forse è vero che bisogna toccare il fondo per risalire. E che siccome siamo ormai in pieno museo delle cere qualcosa alla fine si muoverà. Insomma, l’avrete capito, sono ancora alla ricerca di segni di primavera. Per ora, una volta di più, so che l’inverno è totale; e che dopo l’inverno viene un’altra stagione, è una legge di natura. Speriamo.
Ieri grande concerto di Manu Chao a Genova in chiusura dei dieci giorni dei diritti. Ha iniziato a mezzanotte e mezzo, costringendomi (visto che ero lì dalle otto) a battere il mio record di birre serali. Sono arrivato a quattro bicchierozzi. Lui e i suoi hanno un ritmo da vertigine, non li avevo mai sentiti. Odore di canne dappertutto, alla faccia dei cani antidroga, che evidentemente sono specializzati sulle pesanti. Trasmetto il pensiero di un giovane che mi ha fermato: “Ma insomma, uno entra e trova i cani antidroga. Poi prende una birra e gli fregano 4 euro. Ma è possibile che ci dobbiamo sentire sempre in colpa di desiderare qualcosa?”. Non mi ha lasciato indifferente. Come non mi ha lasciato indifferente il coro che ha accolto l’invito di uno dei presentatori a fumare di meno. “Fumare non è salutare”, ha detto il malcapitato dal palco. Gli è arrivata addosso una bufera di “faccia di m…” e di vaffa. Vai col liscio, ma è stata una bella nottata.
Quanto a me, ho appena finito di compilare il programma di Sociologia della Criminalità Organizzata per il nuovo anno accademico. Con larga scelta di testi, per fortuna. E questo è bastato a tirarmi su. Anche perché domani sera (nel senso di lunedì) andrà in scena a Catania “Poliziotta per amore”. In piazza, con Beatrice Luzzi prossima a diventare mamma (le ho scritto qualche riga di testo in più per l’occasione). Ci sarò anch’io, con il grande don Ciotti, per ricordare il commissario Montana ucciso ventitre anni fa a Porticello mentre risaliva dal bagno in mare. A proposito, viste le nuove relazioni pericolose di Dell’Utri con il Micciché calabrese e con i suoi sodali di ‘ndrangheta? Pazzesco. Non la finisce mai…E pazzesco pure il fatto che con la legge sulle intercettazioni non ne sapremmo più niente…
Nando
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