Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono utilizzati cookie di terze parti per il monitoraggio degli accessi e la visualizzazione di video. Per saperne di più e leggere come disabilitarne l'uso, consulta l'informativa estesa sull'uso dei cookie.AccettoLeggi di più
I preti e l’infinito (e la rima di Putin)
Ma che pizza questi computer…Da quando me ne sono andato via dal ministero e ho dovuto riassettare il mio modesto patrimonio informatico, è stato un disastro. Da questo schermo ve lo giuro: se ogni tanto devo tralasciare il mio pregiato pubblico e saltare un po’ di post, è ormai più per l’indisponibilità di un portatile funzionante che per mancanza di tempo (venti minuti per voi li ricaverei comunque). Intanto vi aggiorno sulla mia situazione. Sono stato quattro giorni e mezzo in Val d’Aosta, a La Thuile. Era la prima volta. Ed era pure molto tempo che non tornavo in montagna d’estate, credo che l’ultima volta fosse stato per un corso di formazione della Rosa Bianca in Trentino, all’alba dell’epopea berlusconiana. Soprattutto, però, era tantissimo tempo che non prendevo il pullman da Milano per andare in montagna. Una vita. Nel senso letterale della parola, visto che si parla di me che seienne me ne parto un mattino di luglio con la sorellina Rita alla volta della colonia comunale in Valtellina, salutando papà e mamma dal finestrino. Mi sono ricreduto. Il mare mi smuove l’anima, e sarà senz’altro così di nuovo così nelle prossime due settimane (scarse, lo dico per gli amici genovesi…) che starò a Stromboli a finire “Album di famiglia”, uscita in gennaio per Einaudi. Ma la montagna mi ha riconquistato. La brezza dei duemila è una delle cose più belle che si possano provare. E non è neanche vero, come ho sostenuto per decenni, che la montagna non trasmetta il senso dell’infinito. Semplicemente lo cambia.
Parliamo di politica? No, grazie. Dico solo che Putin ha la stessa desinenza di Stalin. E se c’è qualcosa che mi fa quasi prendere in considerazione il nucleare è esattamente la voglia di non dipendere più dai signori del gas, di non dovere barattare l’energia con i diritti umani (lo so, so già tutto, non c’è bisogno che mi facciate delle obiezioni che ho già in testa, ma l’ho voluta dire). Quanto alle cronache, mi hanno colpito, tra gli altri, due fatti. Il primo è quello della bambina cinese che ha aperto le Olimpiadi cantando in playback. Dico, neanche la bambina che cantava veramente fosse stata un mostro (e neanche in quel caso…). Ma era una graziosa bambina con i normalissimi difetti ai dentini che ha tutta l’infanzia del mondo. No, perfetta, perfettissima, già finta a sette-otto anni, doveva essere. Ecco, è questa smania di perfezione estetica, inversamente proporzionale al nostro quoziente intellettuale, è questa che mi inquieta. Il secondo fatto è l’intervista a “Chi” di Lory Del Santo, la quale praticamente offre le sue notevoli grazie a B., professando entusiasmo per l’unico uomo con cui potrebbe farsi una crociera divertendosi. Domanda: e divertendosi come? Forse le piacciono le barzellette di B.? E’ sicura che il mio ex cognato Fabrizio Frizzi non le sappia raccontare infinitamente meglio e anche meno volgari? Forse le piace accarezzare i toupé? O si diverte un mondo (qui sì la capirei) a sentire gli strafalcioni, un bel Remolo qui e un bell’attenzionare lì? Che idee diverse abbiamo del divertirsi… E intanto un bel complimento dal cuore a Famiglia Cristiana. Vuoi vedere che ha ragione Gabriella Stramaccioni, la mitica assistente di don Ciotti, simpatizzante di Rifondazione (lei, non don Ciotti), che dice che sta con i preti perché sono più a sinistra di tutti?
Nando
Next ArticleNotte di ferragosto (oh, Rai3!)