Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono utilizzati cookie di terze parti per il monitoraggio degli accessi e la visualizzazione di video. Per saperne di più e leggere come disabilitarne l'uso, consulta l'informativa estesa sull'uso dei cookie.AccettoLeggi di più
Libri falsi e libri veri. A proposito di Bolzaneto
Mondo strano, amici miei. E’ uscito un nuovo libro su Bolzaneto, autore Massimo Calandri, giornalista (bravo) di Repubblica, prefazione di Giuseppe D’Avanzo, editorialista di punta di Repubblica, editore Derive Approdi. Ottima notizia: un documento in più su quella vergogna della storia della Repubblica (intesa come Stato italiano), su cui -per quel che riguarda le pagine della Diaz- è tornata con giusto sdegno la Procura di Genova nel suo ultimo atto di accusa. Almeno, così la penso io ragiono. Diversamente ragiona non saprei se l’autore o l’editore del libro. Che continua a essere presentato, udite udite, come “il primo vero libro su Bolzaneto”, quando è da poco uscito per Melampo l’ottimo libro di Mario Portanova “Inferno Bolzaneto”. Ora, dico io, Repubblica ha una potenza di fuoco enorme e quindi fa bene a pubblicizzare tutti i libri dei suoi giornalisti sul Venerdì e sul quotidiano. Proprio niente di male, visto che anche in televisione si presentano ormai solo libri di giornalisti e di leader politici (se questo faccia poi bene alla letteratura, è un altro conto).
Quello che non riesco a capire è perché pubblicizzarlo come “il primo vero libro”. E da quando, scusate, si fanno queste forme di propaganda? Da quando c’è “il primo vero libro sul terrorismo”, “il primo vero libro sul caso Sindona”, “il primo vero libro su Moro”? Non per nulla la pubblicità comparativa è vietata. Proprio per evitare abusi dei più forti e implicite (facili) denigrazioni dei prodotti altrui. Quale sarebbe, di grazia, la ragione che assegna al libro di Calandri la patente di “vero” e quindi implicitamente a quello di Portanova la patente di “falso”? Dove sta la differenza? Portanova è un bravissimo giornalista del “Diario”, ha scritto o curato più libri, si è seguito per anni l’andamento del processo (certo, meno di Calandri che è di Genova), collabora con Lucarelli a molte inchieste televisive, ha lavorato con Deaglio alla realizzazione di un prossimo film su Diaz-Bolzaneto (sarà “falso” anche quello?). Che cos’è, giornalista falso? O è falsa la prefazione di Giuliano Pisapia rispetto a quella,vera, di D’Avanzo? O non fu Pisapia il primo a denunciare pubblicamente, il martedì mattina sull’ Unità, quello che era successo la notte tra sabato e domenica? O, ancora, è falsa Melampo rispetto a Derive Approdi? Per favore, qualcuno mi spieghi l’inghippo. Io non dirò che “Inferno Bolzaneto” di Mario Portanova è il primo vero libro in materia. Dirò solo che è un bel libro che ogni italiano che ami il diritto e la democrazia dovrebbe leggersi. Anche se tutta la parte delle testimonianze è una sequenza di pugni nello stomaco. Pugni, questi sì, falsi rispetto ai pugni veri che si presero gli “ospiti” di Bolzaneto quella notte di luglio del 2001.
Nando
Next ArticleMusica & Mafia. Pubblico & Farisei. Genova & Milano