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Disordine di ottobre. Sognatori e millantatori
Ultimo post di settembre. Domani è il 1° di ottobre e nel fare l’ originale scoperta ho pensato che forse la migliore riforma della Gelmini sarebbe proprio quella di riportare l’inizio della scuola a questa magica data. Ditemi: siamo forse diventati più colti costringendo i bambini a perdersi metà settembre? Ma no…Anzi è stata una bufala di riforma come il ringiovanimento della classe politica. Che (lo avete visto?) ci ha regalato un Tonini che dà la colpa a Prodi se Berlusconi….è Berlusconi e non è come se l’era immaginato il Piddì prima e durante la campagna elettorale. Pazzesco. Ma voglio aggiungere una cosa. Che io non direi mai (al contrario di Veltroni) che B. è come Putin, anche perché credo che B. non abbia fatto uccidere nessuno con il polonio, né che abbia fatto sterminare popoli. Semmai lo accuserei di essere amico di Putin. Eppure, vedi che ti capita? Che proprio chi ci ha dato lezioni di moderazione e di antigiustizialismo finisce per dire le cose che noi, estremisti che non siamo altro, non diremmo neanche dopo avere alzato il gomito.
Vabbe’, andrò avanti disordinatamente come poche altre volte. E dunque vi dirò che al convegno organizzato dall’Anci-Ideali a Genova mi è piaciuto sentir dire da Graciela Del Pino, rappresentante della comunità ecuadoriana, che lei sogna una città italiana-ecuadoriana, una nuova versione di città dei due continenti. Altro che minoranza marginale; addirittura ha abbozzato il progetto di una città bilingue come San Francisco. Bello anche l’intervento di Oto Bitjoka, imprenditore originario del Camerun, due lauree e studi professionali a Milano, Parigi e Londra, che dà lavoro a molti italiani, e che non ha fatto il master della Bocconi perché è un po’ “al di sotto” delle sue conoscenze. Il mondo cambia, amici.
Cambia meno del dovuto l’Italia, invece. Ieri mattina sono stato accompagnato a Viareggio con un’auto della polizia municipale di Montecatini (il Comune sponsorizzava la serata dove sono stato ospitato). Be’, in autostrada una grossa cilindrata ha lampeggiato a lungo dietro l’auto dei vigili per superarla, filando come minimo a centoottanta all’ora. Ossia: invece di temere i vigili, gli ha fatto segno di scostarsi. Fantastico. Oppure. Al convegno genovese di cui vi parlavo prima, che era ovviamente aperto a tutti, ho sentito un anonimo partecipante che durante il buffet dell’intervallo rispondeva così al cellulare: “Sono a un buffet con la Vincenzi” (ossia il sindaco). Come per dire: “Non disturbarmi ché sto decidendo i destini di Genova”. Popolo di millantatori, salvo che poi i creduloni ti danno posti di prestigio nella P2, nei partiti o nelle associazioni.
Infine: il comitato di legali che difende le vittime della Diaz e di Bolzaneto ha steso un comunicato per accusare quello che (vedi anche questo Blog) è stato più volte presentato come “il primo vero libro su Bolzaneto”. Il motivo? Ha violato la privacy delle vittime, pubblicando le loro foto segnaletiche, cosa non proprio simpatica per chi ancora oggi si vede chiedere i documenti alla stazione, così impara a costituirsi parte civile pur abitando all’estero. Ecco. Mario Portanova, Giuliano Pisapia e la Melampo (ovvero i responsabili di quello che sarebbe invece il “falso” libro su Bolzaneto) questo non l’hanno fatto. Onore a loro.
Nando
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