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Catastrofi e mele marce. Tertium datur con proposta
Allora. Saviano deve fuggire davanti alle minacce di morte della camorra. Travaglio deve pagare a Previti il prezzo delle sue verità e delle sue critiche. Carnevale si propone per fare il primo presidente della Cassazione, chissà se con badante al seguito. La Gelmini e Tremonti tagliano come furie scuole università e conservatori. Sul territorio nazionale risuona il “liberi tutti” per i razzisti dal classico prurito alle mani. Eccetera. Eccetera. Siamo alla catastrofe? Gettiamo la spugna come pugili ormai pronti a finire al tappeto? No, cari blogghisti, no. La realtà si può sempre leggere in un altro modo. Pecorella ha difficoltà a essere eletto alla Corte Costituzionale (uno scandalo: uno che ha fatto fior di leggi incostituzionali proposto per andare a giudicare la costituzionalità delle leggi…). Ovunque gli studenti reagiscono senza nemmeno sproloquiare formulette ideologiche ma stupendo tutti per maturità e buon senso. Su “Emme” lo stesso Sofri, commentando le foto della manifestazione di Pisa, ha parlato di un ’48 alle porte, giusto per evitare il solito e stucchevole riferimento al ’68. Tutti i dibattiti sulla mafia sono strazeppi. E la fuga di Saviano non è più un amarissimo spettacolo. Gruppi di persone che non si conoscono si danno appuntamento in piazza per leggere brani di “Gomorra” e moltiplicare, diffondere la responsabilità per quel che c’è scritto. Lo hanno fatto ieri a Genova (ho letto anch’io con qualche emozione uno dei brani cruciali del libro), lo fanno domani pomeriggio a Milano e martedì mattina a Roma. Non era mai accaduto. Se qualche giudice prova comprensibili stanchezze, da ieri ce n’è una, Anna Canepa, che da Genova, dove presiede l’associazione magistrati, se n’è andata volontaria a Gela. Nonostante sia già stata in Sicilia, abbia seguito il processo per le violenze del G8 (filone manifestanti) e avesse nella sua città una posizione ormai solida e prestigiosa (grazie Anna!). E sul razzismo lo stesso Pd si sta svegliando, gli dedicherà una parte dei cortei del 25. Il paese insomma ha risorse da vendere, nella stessa misura dei suoi guai e delle sue vergogne (no, non sono solo “mele marce”). E’ una bella lotta. Bisogna solo farla. Anzi, suggerimento: perché non mandate su questo Blog brevi cronache delle cose belle che vedete?
Nando
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