Grazie B. Milioni di milioni. Quando il Circo è una cosa seria

Be’, è stata davvero una grande, grande manifestazione. Quante altre così? Io, di paragonabili, ho visto solo quella per la pace del febbraio 2003. Sono arrivato al Circo Massimo tardi, mentre parlava Rosario Crocetta, il sindaco di Gela. Ero con lo spezzone di corteo antirazzista. E mi si è presentato un colpo d’occhio eccezionale. Una folla immensa. Due milioni o due milioni e mezzo? Ma perché, qual è la differenza quando si arriva a certe soglie? Ne prevedevamo due o trecentomila e ne sono arrivati dieci volte tanti. E una marea di giovani, probabilmente sospinti a Roma dalla protesta studentesca. Insisto: B. è la nostra fortuna, è la benedizione che Dio, nella sua bontà, ha voluto mandare a una sinistra inetta e che campa di rendita. Però la giornata di oggi vuol dire, anche, che questa sinistra, il suo popolo per primo, ha una certa vitalità. Esiste e ha dei principi. E intende difenderli. Ed è pure bella a vedersi.

Il corteo antirazzista poi è stato, almeno per me, una iniezione di vitalità. Bellissimo il clima che si creava intorno a noi. Confesso, anzi, di essermi commosso all’inizio nel ritmare “basta col razzismo, mai più paura” e che mi è piaciuto tantissimo cantare “siamo noi, siamo noi, siamo i nuovi cittadini siamo noi”, mentre la gente ai lati del corteo batteva il ritmo con le mani. Ho cercato di immedesimarmi nelle frustrazioni e nelle umiliazioni delle persone che mi stavano accanto o dei loro connazionali. E ho provato l’orgoglio di essere accanto a loro.

Discorso di Veltroni, infine. Ottimo in alcuni punti, da Saviano alla sciagurata trasformazione della tivù nella nostra vera scuola. Un po’ alla buona (comprensibilmente alla buona) su altri punti, dimentichi delle corresponsabilità del centrosinistra, a partire dall’abolizione delle preferenze. E poi qualche sprazzo di retorica; che io devo pure ammettere; e che anche qualche ascoltatore comune, dietro di me, sottolineava con fastidio. Io per esempio bandirei l’inno nazionale da ogni congresso o manifestazione di partito. Sì, io che l’ho sentito per centinaia di volte nella mia vita di figlio di militare, dico che l’inno nazionale dovrebbe stare fuori da tutte le iniziative di parte. E che a suonarlo in queste occasioni si rischia di banalizzarlo. Il patriottismo è una cosa seria. Comunque sia, è stata una bella giornata. Ho trovato strepitoso il commento dei forzitalioti: Veltroni si rassegni, ha perso. Già, perché, se l’opposizione organizza una manifestazione di milioni di persone contro il governo, secondo voi la fa perché pensa di essere maggioranza? Ma che grulli…Ma dove li trovano? Li inventano in laboratorio?   

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