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Pietà per Cossiga
Scusate, sarò un inguaribile buonista però io invito tutti, ma proprio tutti, a provare un po’ di pietas per Francesco Cossiga. Avrà fatto tutto quello che volete, si sarà macchiato di tutte le colpe del mondo, ma alla fine ha il diritto di essere rispettato come ogni essere umano. E noi sappiamo bene che quando un essere umano per via dell’età vaneggia, e farnetica, e insomma delira, perché non tutte le connessioni mentali funzionano, diciamo così, con la freschezza del ventenne o con l’autocontrollo del cinquantenne, be’, lo si lascia in pace nella sua stanza a vaneggiare, farneticare e delirare. Mica lo si registra per poi rendere pubbliche le sue farneticazioni e mostrare al mondo, con sommo sadismo, come si è ridotto il poveretto. Di più. Non gli si fa questo servizio odioso – lo dico a quei cinici giornalisti che ci campano – nemmeno se lui lo chiede. Nemmeno se lui lo implora. Perché lui non sa quel che fa. Si va dal suo tutore e gli si chiede se è d’accordo. E vedrete che il tutore (perché tutti quelli che delirano dovrebbero avere un tutore) risponderà severamente di no, che bisogna lasciargli vivere questa atroce fase della sua vita in santa pace, per la stessa ragione per cui nessuno va a filmare la vecchia (e vera) signora che ogni mattina prende il treno da Milano a Genova solo per andare a dare da mangiare ai piccioni di Piazza Principe. Non lo trovereste disumano se qualcuno lo facesse, se qualcuno ve la mostrasse, magari facendone nome e cognome?
Nando
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