La scena oscena. Chi butti giù da Latorre?

Be’, a quanto pare il “Corriere” ha sbagliato, e la mia amica funzionaria in parlamento pure. Riccardo Villari, il difensore di Calogero Mannino, l’avversario del “giustizialismo di dalla Chiesa” (tutta roba che ho saputo dai commenti al Blog, grazie!), è alla terza e non alla quarta legislatura. Salta dunque la questione della deroga. Ma si ripropone clamorosamente la baggianata che si debbano limitare i mandati elettivi per “rinnovare la politica”. Meno male che a Milano c’è Basilio Rizzo alla sesta o settima consiliatura; nessuno è ancora stato al suo livello sulla questione morale e sull’urbanistica. E sciagura che a Roma ci siano tanti Villari arrivati da sette o tre anni o anche un solo anno. Certo che quando bisogna farsi del male…D’altronde minchioni si nasce. Mi piacerebbe solo che chi in primavera andava in giro a dire con fierezza che aveva fatto lui quel popo’ di liste, guardate che rivoluzione, ora dicesse agli elettori: “Sapete che c’è? Villari è colpa mia, mi dimetto”.

Dovrebbe dimettersi da vicecapogruppo dell’Ulivo al Senato anche Nicola Latorre. Detto senza animosità. Ma l’immagine televisiva del suo dibattito a La7 con Bocchino (Pdl) e Donadi (Idv) (vedetela su www.voglioscendere.it) è veramente pazzesca, qualcosa di mondiale. L’esponente dell’opposizione che suggerisce per iscritto all’esponente della maggioranza in difficoltà che cosa ribattere all’altro esponente dell’opposizione è una scena inaudita. Credo che non ci sia un solo precedente nella storia planetaria delle democrazie. E’ una vicenda da notte dei morti viventi (insisto) che dà da sola l’idea dello stato del centrosinistra. Amici cari, questa in guerra si chiama in un modo solo: “intelligenza col nemico”. Cioè, noi votiamo gente che si mette d’accordo con l’altra parte, e a questo punto è chiaro che Villari non ha tramato da solo. Si può essere contro Veltroni e criticarlo, ma questo è anche un siluro contro di lui. Tutto sta implodendo e si fa finta di non vederlo.

P.S. Ma la società è meglio. Durante la scorsa settimana ho visto e partecipato a cose bellissime a Reggio Emilia (ne riparlerò, perché ho una rivelazione mica da poco) e a Trento, dove la cassa rurale di Aldeno ha mobilitato centinaia di persone per discutere i nuovi scenari sociali e culturali del paese. Finalità: elevare moralmente e culturalmente i soci, come da statuto. E anche le dichiarazioni di Manganelli sulla Diaz mi sono piaciute. Voglio testimoniare che quando ha assistito a “Poliziotta per amore” (che sulla Diaz non fa proprio sconti), Manganelli ha ascoltato tutto con rispetto e poi ha avuto parole di gratitudine per il messaggio complessivo dello spettacolo. Infine: ho iniziato le prove per le mie videointerviste. Che vi devo dire? Sono ancora un po’ impacciato, ma ce la farò. Adelante, Pedro.

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