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Antichi politici e giovani indagati (e magistrati impegnati)
Volgono al termine, per fortuna, le giornate più corte dell’anno, con la loro incallita abitudine di sequestrare la luce del sole; quando c’è, s’intende. Oggi, addì 18 dicembre ore 7.50, dal mio ufficio che dà sul porto di Genova, pare davvero che ci sia. Sfumature rosa salgono dal mare propagandosi per i pendii della costa. E questa è una bella notizia.
Meno belle le notizie che vengono dal mondo della politica e degli affari, di Romeo e delle sue mille giuliette, così sensibili ai matrimoni d’interesse. Ci sono imprenditori che fanno le fortune elettorali di qualche politico ma poi, quando arriva il momento, affondano tutta la politica. Pare questo l’ennesimo caso. Il Pd è vicino all’implosione e penso che sia dovere di tutti quelli che ci hanno creduto di evitarla. Al tempo stesso chi ha creduto nel Pd sa però che questo è solo il punto d’arrivo di comportamenti, culture, scelte che con l’idea del Pd non hanno nulla a che fare. Punto d’arrivo da alcuni di noi indicato senza reticenze e per dedizione alla causa (penso anche alla mia lettera aperta a Veltroni sull’Unità, che non ebbe risposta, nell’autunno del 2007). Con questo gruppo dirigente non solo non vinceremo mai, ma andremo alla dissoluzione per sfinimento dell’elettorato. Toscana, Campania, Basilicata, Abruzzo… Gente mia, ma quante ne dovremo sapere ancora, pur concedendo e sperando che una parte degli attuali indagati possa poi dimostrare la propria innocenza sul piano penale? Lo strangolamento della democrazia interna, i pizzini di Latorre (senza esito!), le candidature (ridete ancora, Franceschini e Bettini, di contentezza?), il ringiovanimento (quanti indagati giovani ci sono….), le lotte personali e fratricide -al governo come all’opposizione-…E’ un elenco senza fine. E ora pure la tesi bizzarra che per risalire la china si debba rompere con Di Pietro. Bravi, così prenderà ancora più voti. Vedete, cari blogghisti, io sostengo che l’analisi delle sconfitte in genere tradisce la cultura che ha prodotto quelle sconfitte. Così Sansonetti pensa che la scomparsa di Rifondazione sia la punizione per essere stata al governo. E altrettanto il gruppo dirigente del Pd, Veltroni e Bindi esclusi, pensa che la sconfitta nasca da un eccesso di giustizialismo! E invece, Rifondazione è finita (anche nei sondaggi attuali per le europee) perché ha dimostrato di non sapere essere forza di governo. E il Pd affonda (anche) per avere consegnato la questione morale a Di Pietro.
A Genova, per idea di Marta Vincenzi sindaco, è stata ringraziata in Comune Anna Canepa, magistrata genovese che è andata volontaria a Gela, dove mancano i magistrati. Abbiamo proiettato anche un filmato su di lei, realizzato a sorpresa. Anzi, a tradimento perché il sottoscritto si era procurato con l’inganno (attraverso un’amica comune avvocato) foto personali della festeggiata. Tutto è stato civile e affettuoso, come è giusto che sia in questi (rarissimi) casi. Peccato che di magistrati genovesi ce ne fossero tre: il procuratore generale, il procuratore capo e un’amica della Canepa. Gli altri, alcuni dei quali validi e democratici sicuri, nisba… Nisba anche tra assessori e consiglieri comunali. Sapete com’è: gli impegni… Già, c’è chi li ha a Genova, c’è chi se li prende a Gela.
Nando
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