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Gaza. Filo di qua e filo di là. E i filomafiosi
Gaza, la Palestina, Israele. Il Blog non dice niente?, mi si chiede. L’atteggiamento di principio che vorrei vedere vincere in questo dibattito (dibattito con dramma in corso) l’ ho già detto nel mio ultimo video. Sto contro tutti quelli che uccidono. Non è pilatismo. E’ stanchezza marcia verso chi campa sulla guerra e sulla guerra permanente fonda il proprio potere. Verso chi chiede la pace giusta ma è pronto a uccidere o a cercare di uccidere chiunque lavori seriamente per la pace. Vedo tragedie vere e sconvolgenti ma pochi nobili ideali in questa vicenda che mi accompagna dall’anno che diedi l’esame di maturità. Leggo e seguo i forum che si sviluppano ovunque sul tema, e non mi sento quasi mai appagato dalle parole che trovo. Insomma, sono contro chi vive di guerra dicendo che non la vuole. E mi spaventa vedere la normalità della guerra nel mondo contemporaneo, che pur un giorno ne ebbe orrore e giurò di non rifarla. Si stanno formando intrichi di torti e ragioni che non possono essere seguiti se non mandando in cortocircuito la nostra capacità di batterci davvero per la pace. Israele usa davvero bombe al fosforo, ovvero una di quelle armi di distruzioni di massa per eliminare le quali venne bombardato e invaso l’Iraq? Hamas, nel suo fondamentalismo, è legittimata a tutto perché ha vinto le elezioni democratiche? Oppure: esiste anche nel diritto internazionale il principio di proporzionalità della difesa all’offesa che regola i sistemi giuridici? E al tempo stesso: da quando può scattare il principio di proporzionalità, quando non è più contabilità di morti? Pace, santo cielo. E tutto il buon senso possibile. La violenza genera odio, anche se purtroppo i predicatori di odio -questo è vero- proliferano anche quando non c’è violenza. Non ne posso più di dividerci in filo e filo. Filo niente. Io sono con le vittime. Nella loro sofferenza sta l’unica verità che oggi mi interessa.
Proliferano intanto, oltre i predicatori di odio, i predicatori di mafia. Dopo l’ineffabile lettera-editoriale di Nitto Santapaola sulla “Sicilia” di Catania, ecco i fan club di Totò Riina che indisturbati dileggiano le vittime ed esaltano le belve sanguinarie; e poi ecco ancora la vergognosa lettera a sostegno della mafia ospitata senza commenti da “Metro”, quotidiano gratuito. Firmata “Giovanni”. Qui non siamo più ai fisiologici circuiti di dementi-criminali (mafia, nazismo, sette sataniche ecc). Qui i giornali ospitano, amici blogghisti, e nessuno pone ai siti relativi i problemi posti al sito di Beppe Grillo. A questo dedicherò il mio imminente prossimo video.
Non proliferano, ma si assottigliano invece, i parenti anziani. Ieri se ne è andata la zia Luisa, che mi ha voluto bene come a un figlio. Abitava a Cupra Marittima, nelle Marche, dov’era andata al seguito del marito medico condotto nell’Italia del dopoguerra. Mi ha ospitato da lei, “ragazzo padre” con il gracco treenne, quando non avevo i soldi per la vacanza. Quando ho potuto sono sempre passato a trovarla nelle mie peregrinazioni. E lei a qualsiasi ora passassi mi dedicava il suo tempo, facendosi trovare elegante e profumata anche a novant’anni. Pochi giorni fa mi ha chiesto al telefono “Allora tra qualche settimana esce il tuo ‘Album di famiglia’?”. “No zia, le ho detto, hanno spostato l’uscita ad aprile”. “Chissà se arrivo a leggerlo, allora”. E io “Ma che stai dicendo, vengo a presentarlo lì a San Benedetto e poi ti ringrazio davanti a tutti, come quella volta che eri nel pubblico al teatro”. Lei si è commossa e si è messa a ridere. Un edema polmonare. Se ne è andata facendo le sue ultime raccomandazioni ai figli. Le distanze, i ritardi dei treni, le troppe coincidenze da cogliere al minuto, mi hanno tenuto lontano. Non sempre basta internet.
Nando
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