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Le stragi secondo Cossiga
Ma che bella coppia! Se ne sentiva il bisogno, era un po’ che non riapparivano sul Corriere. Sempre loro, sempre in coppia. Come Gianni e Pinotto, come Stallio e Ollio, come Franchi e Ingrassia. Cazzullo e Cossiga sono tornati. Il primo, Aldo, a intervistare; il secondo, Francesco, a farsi intervistare. Materia: i novant’anni di Andreotti. Questioni affascinanti e storicamente conturbanti, da Andreotti che gioca a scala 40 in aereo alle scommesse ai cavalli. Poi, più che altro, un’intervista di Cossiga su se stesso. Un paio di interessanti passaggi di spetteguless politico (smentita con argomentazioni surreali la leggenda della discendenza del Divo da papa Pacelli), e poi il solito odore sulfureo di questi duetti. La libertà che viene lasciata a Cossiga di dire cose enormi senza contraddirlo, incalzarlo, chiedergli spiegazioni. Il libero uso del più “istituzionale” quotidiano italiano per lanciare messaggi e comunicare verità sensazionali nella più totale irresponsabilità. Così veniamo a sapere che ci si è alleati con la mafia “non sempre a fin di male”. Fu la mafia, spiega Cossiga, a far prendere Giuliano. Certo, chissà perché…Ed è andata così (alleanze “non a fin di male”) fino alla linea stragista. Ecco, ora sappiamo -tra una battuta e l’altra e una foto con la Ferilli- il perché di complicità e assoluzioni a raffica. E magari di qualche omicidio compiuto fuori dalla linea stragista. E che dire delle righe finali? Testuale: “E comunque ogni strage ha un segno diverso e quasi tutte avvennero per errore: la bomba piazzata da mani di destra in piazza Fontana doveva esplodere a banca chiusa, i francesi centrarono il Dc9 di Ustica per sbaglio, come per sbaglio l’esplosivo palestinese deflagrò a Bologna”. Minchiazza, direbbe Lillo. Anzi, stavolta “straminchiazza!”. Perché su piazza Fontana gli atti giudiziari portano a pensare che davvero possa esserci stato un errore. Ma su Ustica e Bologna la magistratura è giunta a conclusioni diverse. Dunque dobbiamo ai francesi quella maledetta strage aerea? E chi gli permetteva di sparare missili nei nostri cieli? E ancora: furono i palestinesi a provocare quell’eccidio a Bologna? Ma Cossiga queste cose le ha mai dette con la stessa chiarezza a chi indagava o almeno in parlamento? Forse non aveva le prove? Ma perché, adesso le ha?
Incredibile, un ex presidente delle Repubblica che usa la passione di Andreotti per poker e cavalli (ma sarà vero?) per rifarci la storia delle stragi. E Cazzullo, lui, il giornalista di professione, che cosa pensate che abbia chiesto all’intervistato dopo queste “bombe”? Nulla. Zitto, ben servito presidente. Ah che duetto, ah che dignità, ah che giornalismo…
Parlando ora di persone più serie, ne approfitto per rispondere a chi chiede come è andata la mia prima lezione. Be’, l’esordio si è scontrato con la tormenta di neve che ha messo in ginocchio Milano (avevamo dato il sale a Torino, ha detto la Moratti). Temevo di non trovare nessuno in aula e invece c’erano circa venticinque eroici studenti, tra cui si stagliava il grande Piero Ricca, che mi ha annunciato che verrà a sentirmi quando potrà. Troppo onore. Nell’aula, comunque, non ce ne stanno molti di più seduti. Avevano le espressioni partecipi. Mi piacerebbe portarmi fino in fondo una pattuglia di appassionati e competenti. Da domani si usa il computer perché, come ho verificato, o me lo porto da casa o si fa senza (mi ero portato improvvidamente solo la chiavetta…). E comunque, insegnare è bello, garantito.
Nando
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