Giorni di gelo. Punta di pessimismo su letto di rucola

Ve le metto così, in fila senza un ordine preciso. A Mosca hanno ammazzato un’altra giornalista. Uccisa con il suo avvocato. All’origine del nuovo crimine del regime di Putin, sempre lei, la Cecenia. Stragi, massacri, una spietatezza figlia naturale di Kgb e carri armati. Quella storia non è finita affatto. Putin l’ha portata in dote ai nostri tempi scavalcando Gorbacev, e cerca pure di sedersi al tavolo delle democrazie. Gas (in tutti i sensi) e polonio la forza sua e dei suoi sgherri. Voglio vedere chi chiuderà gli occhi nei prossimi giorni. Senz’altro li chiuderà B. E senz’altro, purtroppo, tanti giovani dell’est non più comunista. Sergio Vicario, che è andato a portare un fiore anche per me a Jan Palach, mi riferisce che alla manifestazione di Praga c’erano poche centinaia di persone. I giovani che passavano, vedendo i volantini, facevano la faccia di chi non gliene frega niente. Povero Jan, mi sei ancora più caro…

Sul lago di Garda ucciso un immigrato. Buttato nel lago e fatto affogare dai suoi carnefici, tre giovanotti (tra cui sembra un altro immigrato). Lo hanno picchiato mentre cercava di risalire. Bastardi fino alla fine. Così come lo furono anni fa a Torino con un ragazzo marocchino. Anche lui buttato nel Po, così per divertirsi, e poi preso a legnate e bottigliate dai bordi degli argini per non farlo risalire.

Siamo al 20 di gennaio e sono già più di cinquanta i morti sul lavoro. Visti i giorni di festa, si sta in media, guai a perdere il ritmo.

Secondo immigrato morto di freddo a Milano. Probabilmente clandestino. Non vanno in dormitorio per paura di essere cacciati dall’Italia. Mi viene da chiedermi, tra le mille altre cose, perché se muore uno di freddo per strada a Genova va sulle prime pagine nazionali e se muore a Milano va in settima di cronaca locale. Che ci sia un metro politico anche per i morti assiderati?

Il Pd, a proposito di assiderati, va verso il venti per cento. Fallimento del progetto o progetto fallimentare? Continuo a difendere il progetto. Gli esecutori non sono alla sua altezza. Stanno facendo il vuoto intorno. Notizia da Ascoli Piceno, per esempio. C’è un presidente della provincia, Massimo Rossi, tessera (se l’ha) di Rifondazione, stimato e benvoluto. Una vera anomalia. I sondaggi lo danno in crescita rispetto al momento dell’elezione. 57 per cento e di questi tempi è manna purissima. Benché uscente e con questi consensi lo vogliono sostituire. Perla di notizia che non spiega ma aiuta a capire il contesto: il segretario provinciale del Pd di Ascoli è l’avvocato Gionni (si scrive così, mica come il partigiano di Fenoglio), ed è stato difensore -mi si giura- di Pippo Calò, il cassiere di Cosa Nostra.

Per fortuna B. perde punti anche lui. Bella notizia, ma non pareggia le brutte di giornata. Coraggio, non sarà sempre così. Basta servirle su un letto di rucola.

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