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Il quattro per cento. E la camorra che uccide…
Stanotte vado per pensieri sparsi, anche suggestionato -in tante direzioni- dalla bellissima serata trascorsa con Salvatore Borsellino. Una rabbia cosciente, un’umanità profonda. Prima osservazione: un consigliere comunale (del Pd, ma poteva essere anche di un altro partito) è stato ucciso dalla camorra. Qui non è questione solo di casalesi; è questione di criminalità come forma, metodo e aspirazione di vita. Roba a larga diffusione sociale. Di fronte alla quale, come ho sempre cercato (con poco successo) di dire, non tutti i politici, non tutta “la politica”, sono uguali. C’è chi ci sta, c’è chi viene ammazzato. Seconda osservazione: l’unione delle camere penali querela Di Pietro. Ossia degli avvocati portano in tribunale un politico per un eventuale reato d’opinione commesso nei confronti di un terzo, si tratti pure del presidente della Repubblica. Semplicemente pazzesco. E quando B. attaccava a botte di insulti e a televisioni unificate i magistrati di ogni ordine e grado loro dov’erano? Terza osservazione: a quanto pare anche Di Pietro ha votato in parlamento lo sbarramento del 4 per cento per le europee. Non male, davvero non male. Ora speriamo che non diano soltanto più la colpa a Veltroni per l’eutanasia dei piccoli partiti. Potrà sembrare allucinante (per usare un termine di Saxrig), il fatto vero è che tutto è molto più intricato di come ce lo facciamo e ce lo raccontiamo sulla spinta dell’ideologia.
A proposito di allucinante, per mantenere un gergo che non mi piace e che ho sempre cercato di non usare (mi rifaccio ai commenti al post precedente). Che cosa lo è? a) il fatto che io ritenga che a volte (per l’affermarsi di una giusta causa) tacere è meglio che parlare? b) il fatto che io ritenga che un leader politico- parlamentare si debba fare carico di una molteplicità di esigenze e problemi, ben più che il normale cittadino? c) il fatto che io tema che la sinistra infili il suo ennesimo capolavoro, ovvero quello di logorare pure Napolitano spianando la strada a B.? Si può non essere d’accordo. Ma nulla è allucinante od oscuro. “Allucinante” è un esorcismo, è testimonianza -scusami Saxrig- di una difficoltà a misurarsi con altre opinioni. Quanto ad Alfa10 e all’unità degli antimafiosi, non chiedo di meglio. L’ho sempre predicata e purtroppo l’ho spesso vista frantumata da qualche ego di troppo. Dai tempi in cui arrivavo al palazzo di Giustizia di Palermo e il primo magistrato che incontravo la prima cosa che faceva era di parlarmi male di un suo collega in trincea (con Salvatore stasera queste cose ce le siamo ricordate molto bene). Mi solletica invece l’osservazione di Mariaa. Dice: loro vanno in piazza, tu hai scelto una strada diversa. Scusate, ma la prima manifestazione di piazza sulla giustizia che si è tenuta dopo le elezioni, quindici giorni prima di piazza Navona a luglio, è stata organizzata dal sottoscritto e Barbacetto a Milano o mi sbaglio? E a Genova e Milano lo stesso giorno di piazza Navona non c’erano due manifestazioni sempre sulla giustizia? Tutto dimenticato? Tutti supermediatici? E alla prima lettura pubblica di Saviano, sempre a Genova, non c’era anche il sottoscritto a metterci voce e faccia? Che memoria selettiva abbiamo…Nessun merito particolare, per carità, ma giusto per dire che a me la piazza piace. Dipende dagli obiettivi con cui ci si va. Se per esempio si facesse una manifestazione o un sit in contro il 4 per cento io ci andrei….Senza bandiere di partito, per far capire che non si difende il proprio “particulare” (leggi il finanziamento pubblico) ma l’ interesse generale a una rappresentanza diffusa.
P.S. Domani mercoledì a mezzanotte andrà in onda su "La storia siamo noi" di Minoli "Anni spietati. Genova", il film sugli anni di piombo prodotto dal Comune di Genova e dalla Rai. Se avete tempo vedetelo. Lascia un po’ il fiato mozzo ma è bello.
Nando
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