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B. e Ratzinger. La linea del Piave
Con quello che sta accadendo spero che nessuno si metta a sdottorare se esista un regime oppure no. Il fatto incontestabile è che questi cercano di portare la politica nei luoghi più sacri della nostra esistenza. Scalciano, come entrando in un saloon, i nostri affetti, i nostri intangibili e delicatissimi dilemmi e vorrebbero farla da padroni nelle nostre coscienze. E’ troppo, è troppo, questa sarà la linea del Piave. In vita mia non ho conosciuto molti papi, anche perché si danno il cambio, per l’appunto, a ogni morte di papa. Ma dei pochi di cui ho inteso qualcosa (per Pio XII ero troppo piccolo), questo è senz’altro il peggiore, il più reazionario, quello che ti fa diventare anticlericale anche se non lo vuoi. E anzi profetizzo che rilancerà alla grande l’anticlericalismo, il che per un papa è sempre un bel servizio reso alla propria Chiesa.
Sto vedendo qualcosa di mai visto, le stesse leggi della vergogna del 2002-2003-2004 sono niente rispetto alla gravità infinita di quel che accade oggi, sintesi crudele ma forse salutare del grande male che affligge il nostro tempo: la perdita di ogni rispetto per la persona umana. Occorre reagire con tutta la forza possibile e chiamando le cose con il loro nome, perché ogni ritardo diplomatico spiana la strada a questo battaglione di fanatici assetati di potere e di sofferenze altrui. E’ fuori dall’umano tutto: le frasi offensive ed empie del capo del governo verso un genitore che soffre, la violenza con cui si va a manifestare contro scelte individuali che sconvolgono l’animo (a chi le prende), lo stesso disprezzo per la scienza (quante frottole, sant’Iddio…) e per la libertà. Mi ha fatto piacere, mi ha sollevato vedere ieri tanta gente a protestare sotto il diluvio a Milano (e bello è stato trovarsi accanto, di sua iniziativa, la propria figlia). Meno piacere mi ha fatto vedere la censura totale dei tiggì sulle manifestazioni (al mio amico Riotta: Gianni, ma a chi passa dal “manifesto” non gli rimane qualcosa addosso?). Di nuovo piacere mi ha fatto scoprire che oggi a mezzogiorno a Milano “Repubblica” era praticamente introvabile, come se si fosse d’improvviso risvegliato un popolo laico andato in letargo di letture.
Per tutto questo ho deciso che martedì vi farò vedere un nuovo video su questo Blog. Ve ne anticipo il titolo: “Dal vostro inviato nella repubblica papalina”. E ognuno faccia quel che può.
P.S. Si sarà capito meglio, ora, il senso della mia difesa della figura di Napolitano? Sapete, questa vicenda mi ha fatto ricordare che un anno fa o giù di lì il centrosinistra era ancora al governo. E che ne è stato scalzato perché se lo meritava, per tutti i narcisismi, gli ideologismi, le pigrizie e soprattutto per il livello di irresponsabilità che aveva manifestato. Ecco, la responsabilità. In politica non si può giocare; e oltre agli umori e alle rabbie occorre c’è, ci deve essere, ci deve essere soprattutto la comprensione del “dopo”, del “contesto”. Lo abbiamo capito tutti che subito sotto Napolitano c’è solo Berlusconi? Berlusconi e Ratzinger? (di cui ho trovato oggi per caso un lungo intervento su un Micromega di qualche tempo fa; che strana la vita…)
Nando
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